Il 12 luglio scorso, presso la sede della Città metropolitana di Torino è stato presentato il Vademecum “Mai più molestie, mai più violenze… per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere e le molestie sessuali nei luoghi di lavoro”. Alla realizzazione del Vademecum hanno contribuito CGIL Torino, CISL Torino Canavese, UIL Torino, API Associazione Piccola e Media Impresa di Torino e Provincia e Unione Industriali di Torino. Composto da 19 pagine è suddiviso in 11 capitoli.

Nella prefazione, l’Avvocata Michela Quagliano, Consigliera di Pari Oppor-tunità della Città Metropolitana, riconosce che le “norme esistono e mirano a creare un luogo di lavoro immune dalla violenza, soprattutto nei confronti delle donne; quello che manca è la piena attuazione delle norme”. Ma non basta ancora: “Il primo passo per rivendicare i diritti ed osservare i propri doveri – insiste Quagliano – è conoscerli, quello successivo è appropriarsi delle modalità di esecuzione e dei percorsi da intraprendere per la loro realizzazione”.

Il Vademecum è uno strumento definito “agile e alla portata di tutti”, un dispositivo prezioso, ricco di indicazioni pratiche e di riferimenti, mai banale seppur semplificato in alcuni passaggi che comunque avrà sempre bisogno della responsabilizzazione dei soggetti coinvolti affinché trovi un’applicazione costahttps://www.risvegliopopolare.it/molestie-sul-luo…le-e-combatterle/nte e sinergica. Il Vademecum risponde all’esigenza di sensibilizzare lavoratori, dirigenti, coordinatori, dipendenti, titolari d’azienda, RSU, RSA, RLS e RSPP, al tema della violenza di genere e delle molestie sessuali intese nella loro più ampia accezione possibile per prevenire, riconoscere e contrastare efficacemente questi fenomeni. Per questa ragione il Vademecum apre con le definizioni di molestie e violenze, per altro già definite dalla Convenzione dell’OIL del 2019, ratificata in Italia con la legge 4 del 2021, che sono ben 8 e offrono uno spazio di conoscenza importante per capire di cosa si sta parlando e qual è il perimetro dentro al quale svolgere un’azione di prevenzione o di contrasto.

Oltre ad aiutare il lettore a riconoscere situazioni di violenza o di molestie, il Vademecum vuol far comprendere dove finisce il complimento e dove inizia la molestia sessuale. Un confine talvolta sottile, persino impercettibile. A fronte di gesti o proposte decisamente inaccettabili, ci sono comportamenti che a volte “non sono considerati univocamente inappropriati”, si legge sul Vademecum. Non sempre la battuta è “solo” una battuta ed è accettata: per alcuni è offensiva e non è sempre evidente che la persona offesa trovi il coraggio di denunciare. “Ogni persona – scrive il Vademecum – deve però sentirsi libera di dire che trova un comportamento offensivo o inappropriato ed aspettarsi che altri la rispettino”. Le diverse sensibilità devono trovare attenzione da parte di una dirigenza aziendale capace di far adottare linguaggi e atteggiamenti che ne tengano conto.

Le molestie e le violenze hanno delle conseguenze anche gravi e non solo sulle persone molestate ma, sottolinea il Vademecum, “anche a livello organizzativo aziendale e in ambito sociale”. Infatti elenca una serie di conseguenze che impattano sulla persona, sull’azienda e in ambito sociale, perché la cellula del luogo di lavoro fa parte dell’organismo più ampio che è la società stessa. Interessante sarà, per tutti coloro che vorranno visionare il Vademecum, leggerle e valutarle, per capire anche noi stessi, semmai ci fosse capitato di stare da una parte o dall’altra, come (magari involontari) attori o come vittime.

Il lavoro è essenziale per la dignità dell’essere umano: attraverso il lavoro una persona ha modo di dare un senso alla propria vita e ai progetti che intende realizzare ed è fondamentale per la costituzione di ogni società. Proprio per questo ogni genere di lavoro, anche quello che può sembrare più umile, è importante per un’intera comunità e proprio per questo va liberato da ogni forma di violenza e discriminazione. Nel Vademecum si ribadisce che le molestie e le violenze sono reati, vanno riconosciute come tali e denunciate. Ma bisogna anche prevenire e dissuadere, mettendo in atto comportamenti adeguati di chi è nei luoghi di lavoro (e anche qui il Vademecum offre indicazioni, consigli, strategie, chiudendosi poi con gli indirizzi, sempre alquanto utili, ai quali rivolgersi in caso di molestie o violenze e con alcuni articoli della Convenzione ILO 190 del 2019).

Ribadiamo che la violenza di per sé crea già uno stato di soggezione, mette già “con le spalle al muro” la vittima, e quando si sommano aspetti legati al rischio di perdita di lavoro, di sentirsi responsabile di mettere in crisi economica la famiglia qualora la si denunci, rende ancora più spregevole l’abuso.

La realizzazione di un Vademecum che definisce chiaramente gli elementi insiti della molestia e della violenza sul luogo di lavoro è un primo passo per la costruzione di un clima di rispetto del collega nella sua professionalità e nello svolgimento dei compiti assegnati, che definisce i ruoli di ogni componente umana all’interno dell’azienda e i compiti che ognuno deve mettere in atto per favorire la prevenzione o, in caso di molestie e violenze già avvenute, di mettere in pratica azioni utili alla denuncia e al supporto della vittima.