Erano almeno il doppio del solito (ricordiamo che tutti i sabati, dalla fine del febbraio scorso, ci si ritrova per dire no alla guerra e alle guerre) i manifestanti che hanno preso parte all’iniziativa in favore della pace tenutasi sabato scorso, tra gazebo, parole, musiche, alzabandiera e… “missili” simbolicamente distrutti.
Fin dal mattino sono stati aperti in piazza Ottinetti i gazebo informativi; l’evento è continuato con il corteo lungo via Palestro e fra gli striscioni è apparso l’ormai mitico “missile” che ad ogni manifestazione viene distrutto… purtroppo per poi risorgere come un’araba fenice.
In piazza di Città si è chiusa l’iniziativa con il flash mob e l’alzabandiera della Pace, sopra il portone del Municipio.
E, per l’appunto, la rumorosa demolizione simbolica del missile da parte di tutti i partecipanti.
“Abbiamo realizzato – è il commento di Pierangelo Monti, presidente nazionale del Mir e fra i principali organizzatori della giornata – i tre momenti della nostra manifestazione in forma straordinaria, grazie alla collaborazione di molte associazioni, che non si sono limitate a dare l’adesione e hanno portato materiale da esporre. Credo che la manifestazione qui a Ivrea sia stata tra le più riuscite ed elaborate in Italia. Per la nostra città è stato un messaggio chiaro e forte, che spero venga riportato dai media… Aggiungo un’osservazione: speravo in una maggiore partecipazione della gente, sebbene siamo in periodo di vacanza e la giornata sia stata particolarmente calda”.
L’appuntamento nei prossimi sabati sarà alle 11 in piazza Balla, per recarsi insieme al presidio davanti al municipio.
Poiché la guerra, purtroppo, continua.