Da qualche tempo l’ingresso meridionale di San Giusto è abbellito da uno splendido giardinetto: una piccola cartolina di benvenuto a chi proviene da Torino e paesi limitrofi, immerso fra fiori, arbusti e rocce traslate dai monti.
Vi sono fotogrammi di vita dedicati al paese, uno stralcio di una lirica di Carlo De Marchi, un panorama d’insieme del “Giardino del Cana[1]vese” visto da lontano con occhio spensierato.
Il nuovo giardinetto si trova all’inizio di vicolo Boget (la stra[1]da che conduce alla medievale cappella di San Giacomo) e s’affaccia ben visibile su viale XXV Luglio, l’arteria principale che attraversa tutta San Giusto: è stato realizzato in luogo di un precedente, tristo piazzale, rivalorizzando meravigliosamente un’area che dà verso la verde (pur se ora un po’ secca) campagna.
E non mancano sinuosi camminamenti in bianca ghiaietta, che consentono di apprezzare la cura dell’allestimento di questa piazzetta, ufficialmente intitolata due settimane fa all’imprenditore sangiustese Claudio Cappio, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa.
“I giardinetti sono nati dall’esigenza di creare un ingresso di benvenuto a San Giusto e dalla volontà di ricordare il fondatore della Cappio trasporti, impresa che ha portato lavoro e benessere nel nostro territorio”, ha spiegato il sindaco Giosi Boggio, nel ricordare che Claudio Cappio mise in piedi da zero un’azienda di trasporti cresciuta nel tempo grazie al lavoro del figlio Daniele, e in attesa dell’ormai imminente subentro della terza generazione familiare.
“Nel momento in cui questa intenzione è stata espressa alla signora Bruna Banchio, moglie di Claudio Cappio, la sua emozione e la sua gioia sono state così grandi che si è offerta di sostenere tutte le spese. Quindi piazza Cappio più che un tributo alla famiglia è un suo dono all’intero paese”.