Sono numerose le sezioni del Club Alpino Italiano che hanno un propria Biblioteca: e, negli anni, dalla sede centrale si è pensato di gestire tutto il materiale raccolto in esse come patrimonio collettivo Cai, per quanto distribuito in tante realtà periferiche.
Risale al 1996 “BiblioCai”, progetto promosso da Biblioteca nazionale di Torino, Biblioteca della Montagna della Sat e Film Festival Internazionale della Montagna di Trento, con la collaborazione delle Biblioteche delle sezioni Cai.
Con il tempo il programma si è evoluto ed è a disposizione di operatori e soci Cai, gratuitamente, con l’utilizzo del CaiSiDoc – Sistema Documentario dei beni culturali del Club Alpino Italiano.
La sezione di Chivasso ha aderito al progetto nell’ottobre 2013, attualmente vi collaborarono i soci Paola Sartori, Giovanna Fornasini e Bruno Rebora, in continuità con il lavoro intrapreso da Mirella Caprino, che già aveva iniziato il grande lavoro di catalogazione, prima ancora studiata e avviata da Franca e Silvio Alberelli e Fabio Samartinaro.
Come si fa a partecipare? Al momento il gruppo di lavoro è composto da quattro soci: Bruno Rebora (responsabile di Archivio Storico e Riviste), coadiuvato da Paolo Vettori, Paola Sartori (responsabile Registrazione e Catalogazione Libri), Carla Maria Monti.
“Ma qualsiasi socio, amante dei libri, della montagna e con un po’ di tempo libero può aggiungersi al gruppo – fa presente Paola Sartori –. Più che un gruppo di lavoro, il nostro è un gruppo di amici. Si parla, si scherza, ci si scambia informazioni e pareri in vista di iniziative future. Ci troviamo ogni settimana, il martedì mattina, in sede. Porte aperte, quindi, ai volontari!”. Paola Sartori è una delle colonne del Cai chivassese, cui si è iscritta oltre 50 anni fa, giovanissima, nel 1971.
“La spinta iniziale a iscrivermi – ci racconta – era stata quella di fare attività sportiva: sci, escursioni in montagna, imparare ad arrampicare, arrivare in cima… e anche nuove amicizie. Ma è seguita, a breve, la scoperta dell’universo-montagna, ho scoperto di amare questo mondo, di volerlo conoscere in tutti i suoi aspetti e proteggerlo. E il Cai dava, e dà tuttora, questa possibilità”.
In seguito la voglia di trasmettere anche ai più piccoli quei valori l’ha condotta, assieme ad altri amici (“Ida, Fabio, Firmino e molti altri”, ricorda) a organizzare i corsi di Alpinismo Giovanile.
Negli anni 1990-2000 si accompagnavano in montagna ragazzi dai 6 ai 14 anni, anche nell’ambito delle scuole medie, cercando di trasmettere loro conoscenza e amore per questa realtà.
Alcuni di quei ragazzi sono diventati a loro volta istruttori, alpinisti; ma anche chi ha intrapreso altre strade – Paola ne è certa – mantiene un buon ricordo del periodo Cai.
“Passano gli anni – prosegue la nostra interlocutrice – e la constatazione che non riesci più a tenere il passo dei giovani ti porta a leggere sulle guide, sui libri le avventure in montagna. Da lì a trascorrere più tempo in biblioteca il passo è breve. E lì sono rimasta per dedicare il mio tempo libero a cura e conservazione della nostra biblioteca, che mette a disposizione dei soci circa 1700 libri. Sono trattati praticamente tutti gli argomenti relativi alla cultura alpina: guide, romanzi, manuali. E poi riviste, attuali e antiche, cartine topografiche, audiovisivi…”.
La Biblioteca si può dire sia nata praticamente con la sezione stessa, 100 anni fa.
E può contare su alcuni titoli storici di assoluta rilevanza, come “Grivola e Gran Paradiso” di Giovanni Bobba del 1892, “Nel Caucaso Centrale colla camera oscura” di Vittorio Sella e Emilio Gallo del 1897, “Il Gruppo del Monviso di Ubaldo Valbusa” del 1904, “Il Monte Cervino di Guido Rey” del 1926, “Cogne” di Piero Giacosa del 1925, “Il Biellese nel centenario della nascita di Quintino Sella” del 1927, “Alpinisme a l’eau de rose” dell’Abbé Emile Bionaz del 1924.
Merita certamente una visita.
Info. biblioteca@caichivasso.it, www.caichivasso.