“Una comunità alla riscoperta delle risorse umane e naturali”: era questo il tema portante della giornata che l’associazione culturale Pietra su Pietra ha organizzato sabato 23 luglio nella sala conferenze del Comune di Frassinetto, per fare il punto sia sugli studi che sulle concrete possibilità di procedere al recupero e al riuso delle borgate montane, oggi in stato di semi abbandono.
“Nelle nostre valli non ci sono mai state scuole per insegnare a coprire i tetti in lose o a lavorare la pietra: è stata unicamente la formazione pratica nell’ambito della famiglia e della comunità a portare avanti fino ad oggi queste vere e proprie forme di artigianato locale”, ha ricordato in apertura dei lavori Pietro Battista Monteu Cotto, presidente dell’associazione Pietra su Pietra.
Si è quindi parlato di nuove tecnologie costruttive, come ha fatto Paolo Bottino della Natural House di Castellamonte, illustrando l’esempio del recupero di una baita, con struttura interna in legno, all’interno del Parco Nazionale Gran Paradiso nell’alta valle dell’Orco; ma anche del progetto “Re-Hab.
“La montagna riabilitativa”, oggetto di una tesi di laurea sul possibile recupero e riutilizzo delle abitazioni dell’ormai fatiscente borgata Querio nella valle Verdassa (tra Ingria e Frassinetto), di cui sono autori Alessia Craveri e Cristian Dallere.
Un’altra tesi di laurea sostenuta al Politecnico di Torino, sulle criticità e potenzialità dell’architettura delle costruzioni in legno, è stata poi illustrata da Camilla Bottero e Giulia Marchiano, mentre Tiziano Uriel Monteu Cotto ha trattato il tema delle analisi di strategie urbane a contrasto dei cambiamenti climatici, e l’architetto Gianbattista Pomatto ha sottolineato l’importanza dello sviluppo delle filiere locali nell’epoca della transizione ecologica.
“Il connubio tra pubblico e privato ritengo sia oggi più che mai essenziale – ha rimarcato a tale proposito il sindaco di Frassinetto Marco Bonatto Marchello – ed oggi il Pnrr offre risorse ed apre occasioni in tal senso che prima non si erano mai viste per i nostri paesi e per tutto il Canavese”.
Idee, progetti e soluzioni certamente interessanti e innovative che però, va detto, a volte fanno a pugni con una realtà fatta di leggi urbanistiche, piani regolatori e regolamenti edilizi che rendono difficile e costoso procedere al recupero del patrimonio edilizio esistente: come potrebbero infatti, allo stato attuale, essere realizzati i tetti coperti di lamiere ipotizzati nello studio su borgata Querio, a fronte di una normativa che impone le lose anche sulle semplici tettoie davanti a casa?
La giornata si è conclusa con una visita guidata per tutti i partecipanti alla Pinacoteca “Carlo Bonatto Minella” di Frassinetto, a cura delle guide dell’associazione Pietra su Pietra.
Marino Pasqualone