Nell’ambito della festa patronale di San Genesio, svoltasi dal 26 al 28 agosto, due iniziative sono state particolarmente degne di nota. Sabato 27, al mattino, c’è stata la “Passeggiata dei simboli”: organizzata da Elsa Giovannini, studiosa di storia locale, in collaborazione con la Pro Loco, ha visto il ritrovo dei partecipanti al Centro Comunitario, per una camminata nel paese a ritroso nel tempo.

Si è partiti, appunto, dal Centro Comunitario voluto da Adriano Olivetti per creare un punto di aggregazione nel paese, tuttora molto importante per la comunità, che ospita l’ambulatorio medico, la biblioteca e un grande salone per feste, concerti…

Lì, oltre al simbolo olivettiano della campana, affisso sulla facciata dell’edificio, Elsa ha fatto portare la copia di un “acsent”, eseguita dal diacono Alessandro Ugo, tratta da una foto d’epoca: era un copricapo fatto di fiori e nastri che veniva portato dalle priore nella festa patronale, e che al suo interno conteneva appunto l’acsent, pane che veniva poi messo all’incanto e il cui ricavato veniva donato ai bisognosi.

Si è poi passati alla sede degli Alpini, dove il gruppetto ha visitato il museo; si è così giunti in piazza della chiesa, e alla torre campanaria: lì c’era un rosone a simboleggiare l’ostia, per ricordare il miracolo eucaristico avvenuto nell’antica chiesa di San Genesio, la cui porta si può ancora vedere, murata, a lato della torre; la chiesa venne poi distrutta e fu edificata quella attuale, intorno al 1700.

La torre era anche la porta d’ingresso dell’antico ricetto, visitato dal gruppetto che ha poi potuto ammirare il museo della civiltà contadina allestito da Elsa Giovannini in un’autentica cellula abitativa del sito fortificato.

Quindi tappa all’antico lavatoio, in origine sito per la macerazione della canapa, trasformato poi in lavatoio su richiesta della popolazione, stanca dei cattivi odori che derivavano dal processo di lavorazione.

La passeggiata è proseguita fino alla chiesetta di San Genesio di Mediavilla, nella località dove in origine era il paese di Palazzo, prima della costruzione del ricetto.

Infine la visita a due piloni votivi, fatti ristrutturare in modo encomiabile dalla signora Maura Bisone, e il ritorno in paese.

La passeggiata è stata molto apprezzata ed è durata anche più del previsto, vista la curiosità dei partecipanti e la disponibilità di Elsa Giovannini a rispondere a tutte le domande.

La mattina di domenica invece, sempre da piazza Olivetti, è partita la “Camminata lungo il sentiero Palazzo-Magnano”.

La manifestazione ha visto il saluto del sindaco Silvano Signora e di Franco Verdoia dell’Agenzia di Sviluppo della Serra, e il taglio simbolico del nastro per l’inaugurazione del sentiero.

Il sindaco ha ricordato che questo tragitto, circa 65 anni fa, lo percorreva da bambino insieme al nonno per portare il vitello a un famoso macellaio di Magnano, e tornando indietro con le frattaglie potevano anche raccogliere dei porcini.

Poi il sentiero è stato abbandonato, e fino a poco tempo fa presentava diverse piante cadute lungo il percorso.

Gli interventi hanno comportato la pulizia e la risistemazione del verde, ma anche la posa della segnaletica.

Il percorso è compreso nel sentiero “Ghiaccio caldo, ghiaccio freddo” di Semplicemente Serra, progetto di promozione turistica realizzato nel 2010 dalla Comunità montana Valle Elvo.

Il percorso inoltre intercetta la Via Francigena, collegandola in maniera trasversale alla Valle dell’Oro, la Bessa romanica, la più grande miniera aurifera al mondo a cielo aperto, situata a Vermogno, frazione di Zubiena, dall’altro lato della Serra.

L’obiettivo del progetto è utilizzare i sentieri in modo da attrarre turisti e pellegrini lungo le pendici della Serra e portarli ad apprezzare il patrimonio ambientale e storico di questi paesi, favorendo il turismo lento e l’economia sostenibile.

Il gruppo di camminanti ha quindi iniziato l’escursione arrivando fino a Magnano in località Chiesetta Cugnel, dove sono stati accolti da un gradevole rinfresco; poi il saluto del vicesindaco di Magnano e anche lì il taglio del nastro.

Per quanto riguarda i festeggiamenti propri della festa patronale, oltre naturalmente alla Messa con la processione in onore di San Genesio, tutte le sere ci sono stati l’apertura del padiglione gastronomico e i momenti danzanti.

Domenica si sono svolti i “Giochi di una volta”; nel tardo pomeriggio il racconto di “Vivi Palazzo” con immagini dei momenti di festa palazzesi, seguito da spettacolo e scuola di magia di Mago Bruno e The Mentanik.

Un plauso alla Pro Loco che ha saputo organizzare una festa finalmente in grande stile, dopo i due anni di pandemia, che ha visto un’ampia partecipazione della popolazione.

Antonella Tilocca