Elena Cornacchia al flauto, Giorgio Costa al pianoforte e Bruno Gambarotta voce narrante sono i protagonisti di uno spettacolo-concerto che ripercorre la vita di Wolfgang Amadeus Mozart, il grande compositore austriaco del ‘700.
Lo scrittore piemontese presenta, con il suo solito garbo, l’esistenza, non certamente felice, del compositore, attraverso lettere che Mozart scrive alla sorella, alla madre e ad alcuni suoi estimatori.
Tutti sappiamo che il compositore, a sette anni sapeva suonare il clavicembalo e il padre, che si accorge di avere in casa un genio, lo porta a corte perché tutti lo conoscano, rubandogli l’infanzia.
Alla corte di Vienna il padre Leopold è vice “kappelmeister” e anche compositore.
È qui che il bimbo comincia ad eseguire brani e, a otto anni, compone per la regina Carlotta la sonata K 15 in do maggiore.
La sua attività prosegue feconda, a 22 anni ha già al suo attivo molti brani composti, e l’imperatrice Maria Teresa lo protegge.
Giuseppe, figlio dell’imperatrice e suo successore, vuole che componga un’opera e il giovane Mozart si ispira all’italiano Lorenzo da Ponte, di Conegliano, ebreo, convertito al cristianesimo e diventato sacerdote.
Nascono così le opere “Le nozze di Figaro”, “Così fan tutte”, “Don Giovanni” e “Il flauto magico”, per citare le più famose. La sua è una vita movimentata, sempre in viaggio col padre, con la madre, in Italia, in giro per l’Europa.
Morirà giovanissimo e in completa povertà.
Nel concerto, proposto a inizio agosto nel paese valdostano, vengono eseguite molte arie celebri come quella di “Barbarina” da “Le nozze di Figaro” e quella di “Zerlina” da “Don Giovanni”, senza tralasciare la celeberrima “Regina della notte” da “Il flauto magico”.
Spettacolo accattivante, trascinante per la bravura degli artisti.
Elena Cornacchia, docente al Conservatorio “Cantelli” di Novara,
e Giorgio Costa, diplomato al conservatorio di Torino sotto la guida del maestro Occelli, eseguono con perizia i brani in programma.
La bravura di Gambarotta è fuori discussione.
Franca Sarasso