Un caleidoscopio di emozioni che rimandano a tanti sentimenti, ricordi, speranze.
Questa bella festa per i 90 anni dell’Oftal, l’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes fondata da Mons. Alessandro Rastelli proprio qui a Trino e da qui gemmata in tante Diocesi di tutta Italia, fa pensare.
Suggerisce l’idea che 90 anni possano dire di una giovinezza, indichino la via di un futuro in cui ci sarà più bisogno, non meno bisogno di affidarci a Maria.
Qualcuno di questi pensieri abbiamo cercato di suggerirlo, ma non troppo allusivamente, con le immagini ed il video che volentieri offriamo ai nostri Lettori tutti, ma soprattutto ai protagonisti di oggi: i sofferenti, i pellegrini, le Dame ed barellieri, i Sacerdoti che accompagnano ed assicurano la sempre fondamentale assistenza spirituale, i Vescovi diocesani che hanno una grande cura di questa grande risorsa per ciascuna delle Chiese locali dove ha messo radici.
Un accenno, dunque, al fondatore, a questo padre della Speranza.
Speranza accesa per la prima volta nel 1912, con il primo pellegrinaggio che il giovane sacerdote trinese, Alessandro Rastelli, organizza alla Grotta di Massabielle, con ben 250 ammalati.
La parentesi terrena di Mons. Rastelli copre l’arco temporale dal 18 gennaio 1883, quando nacque a Borgo Vercelli, al 11 ottobre 1960, giorno della nascita al Cielo.
Cliccando qui una bella e completa biografia del Sacerdote.
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I sentimenti, dunque.
Di fraternità e solidarietà con i tanti fratelli che soffrono: sono la ragione di vita dell’Opera.
Di affidamento a Maria: l’Oftal è prima di tutto un grande dono della Madonna, che si è servita e si serve di tante persone per attuare il proprio progetto, che, declinato nello scorrere del tempo e dei tempi, è quello di sempre, racchiuso nelle poche parole di Cana in Galilea: ”Fate quello che vi dirà”.
E’ una grande opera di crescita e perfezionamento nella fede.
Ma non solo: anche una singolare opportunità per chi è in ricerca. Al termine della propria mirabile omelia (ci ritorneremo tra breve) Mons. Paolo Angelino, Presidente Generale, ricorda una verità di Lourdes che forse non consideriamo abbastanza: la Grotta di Massabielle è per tutti.
Per i credenti, certo, ma anche per i non credenti.
Sono tanti i non credenti ad avere trovato ai piedi della Grotta la luce della fede, perché “nulla è impossibile a Dio”.
E questo miracolo delle conversioni che hanno salvato e salvano tante persone, è anch’esso il segno di “guarigioni” che non attengono alla biologia, ma salvano.
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Il nostro filmato ripropone integralmente l’omelia e poi, nel corso del 30 minuti in cui si snoda il video, tanti scampoli di questa giornata.
C’è la benedizione dell’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, che ha presieduto la Liturgia; il saluto che Mons. Angelino ha voluto rendere affettuosamente al suo chierichetto di un tempo, ora nominato Vicario Generale della Diocesi di Vercelli, Don Stefano Bedello.
C’è il richiamo all’ormai imminente (a fine di questo mese di ottobre) al pellegrinaggio interdiocesano, che conclude il ciclo dei pellegrinaggi 2022, che sarà presieduto dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato: e così Mons. Angelino conversa, in video, con il gruppo Oftal di Chivasso, guidato dalla sempre attiva Signora Mariuccia Dellarole (originaria della provincia di Vercelli) che, con le sue 90 Primavere (lo ricorda lei stessa nel video) è coetanea dell’Opera. Quest’anno ha fatto tre pellegrinaggi, compreso quello a Loreto di cui daremo conto in un prossimo articolo.
E’ rimasta una delle poche persone ad avere conosciuto Mons. Rastelli, amica della compianta Franca Osenga, che si può dire senz’altro la co-fondatrice dell’Opera.
Emozioni e pensieri che si affastellano, anche grazie alle splendide interpretazioni musicali offerte dalla Cappella Musicale del Duomo di Vercelli diretta da Mons. Denis Silano.
Si va dai brani pop (nel senso di popolari: sempre commovente l’intramontabile “Dell’aurora tu sorgi più bella”, che riproponiamo quasi per intero) a quelli per palati fini, frutto della ricerca musicale di Don Denis. E forse non è fuori luogo pensare che anche questa sia la cifra, il modo di essere dell’Oftal, il fattore o, almeno, uno dei fattori, che ne ha assicurato il successo, lungo i decenni.
Organizzazione che sa parlare al popolo, sa riunire il popolo attorno a Maria, proprio perché la comune condizione di figli porta ad abbracciare tutti.
Ma l’itinerario di formazione, non si compie invano: e così, come si potrà riascoltare, anche in questa occasione, l’omiletica del Presidente Mons. Angelino è parsa di tono familiare, proprio come si conviene al dialogo con una grande famiglia, della quale si conoscono uno ad uno i componenti, ma i contenuti sono per palati fini: merita davvero riascoltarla anche come una preziosa opportunità di conoscenza.
Al termine, unanime il ringraziamento al “padrone di casa” (anche se lui si schermisce e indica che il padrone di questa bella casa, la Parrocchiale di San Bartolomeo, sta nel Tabernacolo) il Parroco di Trino, Don Patrizio Maggioni la cui ospitalità è stata davvero fraterna non meno che capace di organizzare tutto come si conviene.
Fino al momento anch’esso atteso, il rinfresco nel cortile della Parrocchia che ha concluso la giornata: anche Dame e barellieri di Belluno e di Cagliari hanno potuto assaggiare la magistrale panissa preparata da quel gruppo di appassionati del piatto tipico vercellese, che sono gli Amici della Panissa di Albano.