Nell’estate appena conclusa, un’intensa settimana di riposo nella Casa Regina del Cielo ad Inverso, con momenti dedicati al tema “Santi e santità, testimonianze e testimoni” ha visto alternarsi riflessioni su “I Santidella porta accanto: la Beata Madre Antonia Maria Verna” proposta da don Arnaldo Bigio, “Sguardi di santità che soddisfano la nostra gioia” con Sua Eminenza Arrigo Miglio, “Testimoni cristiani fuori dal recinto” con don Piero Agrano, per terminare con “La zingara del buon Dio, tra guerra e pace: Armida Barelli” presentata dal professor Ernesto Preziosi.
Don Agrano ha offerto un primo incontro introduttivo sul concetto di santità iniziando con una domanda rivoltagli da un presente: cosa significa “santo”?
Tra l’altro don Piero ha detto che santo è chi o ciò che “sta a parte” in una condizione di inviolabilità. Dio è un “separato”: è in tutte le cose ed è al di fuori di tutte le cose.
Nel secondo incontro ha messo a confronto due personaggi non cattolici: l’ebrea olandese Etty Hillesum e il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer, ai quali ha aggiunto anche il “nostro” Gino Pistoni; tutti e tre non accettarono di eludere i propri doveri. Bonhoeffer attacca il fuhrer in una trasmissione radio pubblica, gli amici lo invitano in America: ci va, ma dopo sei mesi torna perché non vuole scappare dalla propria terra dove ritiene giusto combattere; la Hillesum ha l’occasione di scappare dal campo di concentramento, ma si rifiuta; Pistoni può essere esonerato dal rispondere alla chiamata militare, ma vuole andare anche lui a servire la patria.
Don Arnaldo Bigio, dopo molti spunti di riflessione sui doveri dei cristiani, sullo spirito delle beatitudini, sulla nostra storia di fede, sugli impedimenti alla santità – finché stiamo attaccati alla mentalità di questo mondo non possiamo cambiare paradigma e diventare santi – ha presentato la Beata Madre Antonia Maria Verna e le quattro regole date alle “Suore di Carità dell’Immacolata Concezione”.
Il Cardinale Miglio ha proposto una bella carrellata di messaggi di “gioia”: dalla Parola del Signore nell’Antico e nel Nuovo Testamento, all’Eucaristia, la rappacificazione, la bellezza, l’amicizia, l’amare e l’essere amati, per poi consigliare la lettura dell’Enciclica “Gaudete ed esultate”.
Riassumendo l’intervento; contrapposta alla gioia è la paura, frutto del peccato.
Fin dalla Genesi il peccato provoca la paura: dopo il peccato Adamo e Caino si nascondono.
Non bisogna però confondere la paura con il timor di Dio perché ne è l’opposto, è l’opposto di ciò che Dio vuole.
Infine il professor Preziosi, dopo qualche accenno alla sua esperienza in politica e alla necessità di “inventare” iniziative per incontrare ed evangelizzare la gente, i giovani in particolare, ha presentato Armida Barelli, una delle figure principali del ‘900, fondatrice della Gioventù Femminile di AC e non solo, il cui operato incise su milioni di persone, soprattutto donne.
La frequenza religiosa in famiglia era abitudine borghese, ma è in un collegio svizzero che Armida capì che il Sacro Cuore di Gesù è il cuore di Gesù che ti ama e nel 1909, nel Duomo di Milano, si consacrò come laica.