È tornata la ruota panoramica ad Ivrea! Eh sì, a volte ritornano… e così, con un giro sulla grande ruota, potremo vedere la città dall’alto dopo un anno. Chissà cosa sarà cambiato e cosa no? Chi lo sa? Beh, l’unica è quella di tornarci sopra e godere della vista sulla città.
A proposito, mi stavo chiedendo: la ruota gira in senso orario o antiorario? Mi è venuto in mente perché la “notiziona” è quella che sembrava che forse non avremmo più dovuto cambiato l’ora nella notte tra il 29 e il 30 ottobre prossimi. Dico sembrava. Una cosa epocale, ci andava una pandemia e una guerra (in corso). Ma da noi non bastano queste quisquilie per prendere una decisione. Mentre anche la Francia ha già deciso di non cambiarla mai più ghigliottinando nettamente la questione, … noi siamo lì … eternamente indecisi: immobili.
Nemmeno la crisi energetica ci fa muovere dalla nostra letargica condizione soporifera. Rimaniamo come il “bradipo d’Europa” agganciati con gli unghioni sul solito ramo guardando cosa fanno gli altri e masticando le foglie, i germogli e bevendo acqua piovana.
È un po’ la medesima storia dei peperoni rossi e gialli – sono anni che lo scrivo, lo so – che continuiamo a mettere obbligatoriamente in sacchetti differenti e pesarli differentemente senza una valida ragione e senza sapere perché… Nel nostro Paese non c’è risposta per le questioni importanti!
Non sappiamo neppure l’importo della prossima bolletta di luce e gas! Gasp! Cioè lo sapremo solo vivendo al momento del ricevimento. Non sappiamo se quest’inverno farà caldo o freddo? Non sappiamo se il gran matto del Cremlino che si crede Pietro il Grande tirerà le bombe atomiche “ridotte” (che poi alla fine è come dire, impugnando una pistola, “ti sparo, ma poco”). Ma cosa vuol dire?
Insomma, non sappiamo più niente. E oltre che sulle informazioni e nozioni, il tema si allarga anche alle competenze. La verità è che più conosciamo le nuove tecnologie e lasciamo che ci tolgano ogni fatica e più disimpariamo. Non sappiamo fare più niente, nemmeno la fatidica “O con un bicchiere” (cioè disegnare un cerchio con una penna che gira intorno alla circonferenza di un bicchiere posato capovolto su un foglio). Per dire, l’altro giorno mi sono pure tagliato leggermente un dito aprendo una scatoletta di tonno! Di tonno, vi rendete conto? Quelle che hanno già l’apertura a strappo. Ma io mi chiedo: se dovevo aprire una latta di pomodori con l’apriscatole a rotella potevo tranquillamente amputarmi un braccio!
Dico solennemente e gravemente tutte queste cose alla Penny cane, ovviamente distesa sul sofà. E lei che fa? Si gira sulla schiena e aspetta che vada a grattargli la pancia. Non ne sa un granché neppure lei, ma evidentemente gliene importa poco….