Eminenza Reverendissima, Carissimo Cardinal Arrigo,
dopo il Concistoro in cui il Santo Padre Francesco L’ha creato Cardinale di Santa Romana Chiesa, con grande gioia La accogliamo ufficialmente nella Diocesi che è Sua a titolo speciale: la Diocesi in cui è nato ed ha ricevuto il dono del S. Battesimo, in cui ha iniziato il suo cammino di formazione al Sacerdozio, e nella quale ha svolto molta parte del Suo ministero sacerdotale; la Diocesi che Le è stata affidata come Vescovo per più di dodici anni; la Diocesi che ha amato e servito e che continua ad amare e a servire con generosità portandola nella Sua preghiera, ma anche testimoniandole il Suo affetto, la Sua amicizia con la vicinanza ed il servizio in tante occasioni.
La Sua Diocesi è davvero lieta e onorata della Porpora che il Santo Padre Le ha conferito, portando, tra l’altro, nuovamente a tre il numero dei Porporati Canavesani contemporaneamente presenti nel Collegio Cardinalizio.
Ho il piacere di porgerLe il saluto anche degli altri due Cardinali che non hanno potuto essere presenti oggi, ma che mi hanno chiesto di esprimere la loro partecipazione a questo momento di festa.
Insieme al saluto del Cardinal Tarcisio Bertone e del Cardinal Giuseppe Bertello, Le porgo di cuore il saluto di tutta la Diocesi e Le esprimo l’affetto di tutti.
Avevamo pensato per questo momento di festa un’altra domenica, in settembre, ma l’abbiamo trasferita ad oggi poiché sarebbe coinciso con le elezioni di domenica 25.
E, in fondo, questo spostamento di data ci porta ad accoglierLa ufficialmente nel giorno in cui, nel Calendario della Chiesa, c’è la memoria di un Suo grande Confratello nel Collegio dei Cardinali: san Giovanni Enrico Newman, che so da Lei conosciuto e amato, e con il quale, personalmente, condivido un aspetto della mia vita: l’appartenenza alla Congregazione dell’Oratorio, anche se lui grandissimo – e io piccolissimo – figlio di san Filippo Neri. Mi piace ricordare, della vita di Newman, un episodio.
Al bimbo che, in occasione del Cardinalato, con ingenuità, ma anche con la convinzione che essere Cardinale è una cosa grande nella vita della Chiesa, gli chiese: “È più grande un Cardinale o un Santo?” il neo-Cardinale rispose: “Vedi, piccolo mio, un Cardinale è una cosa della terra, un Santo è una cosa del Cielo”.
“Una cosa della terra” non significa una cosa di poco conto: sappiamo qual è, nella vita della Chiesa, nel Suo pellegrinare quaggiù, il grande compito dei Cardinali, espresso anche dal rosso vivo della Porpora; ma questa vita della Chiesa quaggiù è solo una fase del suo cammino: la meta è il Cielo ed è questa che dà luce anche ai passi del cammino terreno!
Eminenza, continui ad esserci vicino in questo cammino e ci sostenga nei passi essenziali!
Noi continueremo ad essere vicini a Lei nell’affetto, nella stima, nell’onore che la Sua Porpora rende anche a noi! Grazie per la Sua presenza!
† Edoardo, vescovo