(flavio ardissone) – Un bel successo, quello meritato per l’esibizione dei Maestri Manuele Barale e Mattia Iseppato.

L’occasione è stata il secondo concerto della rassegna “Musica, un ponte tra Canavese e Vercellese” e, se questo è il fil rouge che unisce culture, territori, arte e comunicazione tra la gente, non c’è dubbio che il comune di Alice Castello tutto questo rappresenti con grande autenticità ed efficacia.

Dunque, questo secondo appuntamento ha offerto brani che non sono spesso compresi nei programmi della concertistica tradizionale: da “Prova di un organo moderno” di Gian Pietro Calvi, a “Sei versetti per il Gloria in re maggiore” di Vincenzo Antonio Petrali, fino a “Rondò con imitazione de’ campanelli” di Giovanni Morandi.

Barale è noto al grande pubblico per essere l’organista titolare della basilica di Sant’Andrea a Vercelli e, dopo gli studi accademici e specialistici, ora prosegue la propria formazione sotto la guida del Maestro santhiatese Arturo Sacchetti che, come noto, è unanimemente considerato il maggiore esperto dell’opera di Lorenzo Perosi.

L’organista, in questa occasione è stato accompagnato dal trombettista alicese Mattia Iseppato, diplomatosi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

Il pubblico ha apprezzato le sonorità davvero notevoli del grande organo “Bruna 1803”, strumento di rara fattura, orgoglio della Diocesi di Ivrea.

Le foto del servizio sono di Andrea Mangano ed il video

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di Gabriel Borghi, entrambi ex allievi (si conceda di dirlo con orgoglio) del Centro di Formazione Professionale salesiano.