Era iniziato a fine giugno dello scorso anno il progetto di restauro degli affreschi della chiesa di Santa Croce, subito dopo che la Confraternita che gestisce la chiesa era riuscita ad assicurarsi i finanziamenti necessari per dare avvio ai lavori del primo lotto. Hanno contribuito a far fronte al budget di spesa (120 mila euro) le Fondazioni Compagnia di San Paolo e Cassa di Risparmio di Torino, la Diocesi e il Comune di Ivrea, alcune associazioni del territorio e la Confraternita stessa.
I lavori del primo lotto, che si è concluso nell’agosto scorso, hanno riguardato i dipinti murali dell’intera cupola, alta 19 metri, e le pareti del presbiterio.
Oltre agli affreschi sono stati ripristinati anche stucchi, dorature e finti marmi, riportando l’apparato decorativo al primitivo splendore.
Il restauro è stato condotto dalla ditta torinese Lupo e Galli snc – Restauri d’Arte, che ha condotto con massima attenzione tutte le delicate fasi di lavoro conservativo e la minuziosa operazione di ritocco, al fine di conservare e valorizzare dipinti murali di altissima qualità per una superficie di circa 275 metri quadrati.
La sostituzione dei vetri colorati, non originali, della grande finestra ovale con vetri trasparenti permette ora una corretta illuminazione e diffonde una luce adatta alla lettura delle raffinate raffigurazioni. Durante il sopralluogo finale del 12 luglio, Massimiliano Caldera della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che ha costantemente seguito i lavori, ha espresso viva soddisfazione per i risultati ottenuti e auspicato che il progetto possa estendersi agli altri due lotti.
Smontati i ponteggi, si può ora nuovamente ammirare, dopo un anno di lavoro, lo stupendo ciclo pittorico realizzato da Luca Rossetti tra il 1753 ed il 1761.
Oltre a consentire ora di cogliere in tutta la sua bellezza la vertiginosa decorazione della cupola, la Vergine assunta in paradiso tra schiere di angeli e di santi (nella foto, pre e post intervento), sarà ora una sorpresa per il visitatore osservare da vicino la cura minuziosa con cui Rossetti ha realizzato, sulle pareti del presbiterio, le maestose figure di santi e teologi colte mentre disputano sui dogmi mariani, potendo godere della ritrovata vivacità e freschezza dei toni cromatici.
Si potranno altresì più compiutamente ammirare le architetture dipinte, capaci di creare illusionisticamente prospettive teatrali e sfondati aperti verso i cieli.
Tra i primi visitatori della chiesa dopo il restauro, il vicesindaco Elisabetta Piccoli e l’assessore Costanza Casali si sono dette piacevolmente colpite dalla qualità dei risultati, traguardo conseguito anche in virtù del contributo finanziario erogato lo sorso anno dal Comune di Ivrea.
Hanno poi aggiunto come il visitatore resti incantato, guardando ora la cupola e il presbiterio, dagli effetti illusionistici della pittura tardo barocca, esprimendo altresì il desiderio che la Confraternita sappia rendere partecipe la cittadinanza di quanto sin qui realizzato.
“Sin dalla rivitalizzazione della Confraternita nel 1979 – ha dichiarato il presidente della stessa, Massimiliano Fornero – la nostra principale preoccupazione è stata quella di tutelare e valorizzare questo gioiello artistico che è la nostra chiesa, impegnandoci affinché essa continui ad essere fruibile da tutti. È grazie ai nostri sforzi finanziari che si sono potuti garantire il completo rifacimento del tetto, la sistemazione del campanile e altri lavori manutentivi. Il restauro degli affreschi sembrava un sogno impossibile; ora siamo veramente emozionati di fronte ai risultati raggiunti, e si è ovviamente raddoppiato l’impegno a portare avanti le operazioni di ricerca di finanziamenti, per continuare nel resto della chiesa l’opera intrapresa. Nell’immediato stiamo mettendo a punto un piano di iniziative finalizzate a far conoscere agli amanti della cultura e dell’arte l’esito dei restauri”.
Guglielmo Berattino e il sottoscritto – studiosi eporediesi che fanno parte della Confraternita – hanno, in parallelo ai restauri, documentato in vari modi la storia della chiesa e il lavoro dell’artista.
“Crediamo che a fronte dei risultati raggiunti – affermano – sarà difficile per quegli storici dell’arte che hanno in passato rimproverato a Luca Rossetti di muoversi in ‘un’atmosfera retrò’, non ricredersi, constatando innanzi tutto la qualità degli affreschi da lui raggiunta nella sua maturità artistica, stante anche lo squisito clima culturale che si respirava in quegli anni a Ivrea”.
Lauro Mattalucci
Redazione Web