Santa Messa molto partecipata quella che il Vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Cerrato ha presieduto la mattina di martedì 1° novembre al cimitero di Ivrea con la presenza delle Associazioni Avis e Aido (che hanno ricordato i loro aderenti e celebrato gli anni di lungo servizio nel campo delle donazioni del sangue e degli organi), mentre a rappresentare l’Amministrazione civica c’erano la vicesindaca di Ivrea Elisabetta Piccoli e la consigliera comunale Anna Bono.

In una mattinata uggiosa, nella cappella del cimitero cittadino il Vescovo Edoardo ha esordito esprimendo la propria soddisfazione e “ringraziando Dio per essere nuovamente qui dopo il periodo della pandemia”. “Non possiamo vivere nella paura – ha detto monsignor Cerratocontinuamente impauriti, sospettosi e chiusi” e commentando il passo evangelico della Festa di Tutti i Santi ha ribadito la necessità di uno “scatto di vita” e di tornare a essere “vivi dentro, vivi in Dio” con quell’atteggiamento della ricerca del “volto di Dio” che ha caratterizzato l’impegno dei Santi.

Nel ricordo dei donatori di Avis e Aido il Vescovo ha voluto sottolineare che “la vita ci è stata donata e diventa dono per gli altri”.

Il senso della vita è donare che è il contrario di chiudersi, è diventare

santi scopo primo ed essenziale perché “Dio ci ha creati per questo”.

Nell’omelia a braccio il Vescovo si è soffermato sul passo evangelico delle Beatitudini “che sono – ha detto – la carta costituzionale del cristianesimo” che non tramonta mai e che in un mondo non solo secolarizzato ma anche scristianizzato ci danno la dimensione attuale del Regno dei Cieli qua, ed ora, nei poveri di spirito cha hanno il cuore aperto a Dio e nei perseguitati per causa sua.

Donare è vincere perché è vivere”, ha concluso il Vescovo, ricordando il servizio di Avis e Aido ma indirizzandosi a tutti i presenti.

Prima della benedizione finale, è stata recitata la preghiera del donatore di sangue scritta da Papa Roncalli.

Nel pomeriggio di martedì (pur non sembrando lo stesso giorno, col tiepido sole quasi primaverile rispetto alla mattina fredda e piovosa), monsignor Cerrato si è recato ancora una volta al cimitero di Ivrea per la benedizione delle tombe, tra molta gente che visitava i propri cari o abbelliva le lapidi.

Preceduto dall’orazione al Padre – “Ascolta la preghiera che rivolgiamo a te per tutti i nostri cari che hanno lasciato questo mondo; apri le braccia della tua misericordia e ricevili nell’assemblea gloriosa della santa Gerusalemme” – il vescovo ha benedetto le tombe coadiuvato da due sacerdoti dell’Oratorio.

Mercoledì 2 novembre prima alle 18 e poi alle 21 in San Maurizio ad Ivrea, il Vescovo Edoardo ha presieduto due Messe nel giorno del ricordo e della preghiera per i defunti.

È triste – si è chiesto monsignor Cerrato – il 2 novembre? No, non lo è, perché la tristezza nasce solo dalla mancanza di fede nella vita eterna, nella resurrezione di Cristo e nella promessa della nostra resurrezione. La tristezza è dunque di chi pensa che con la morte tutto finisca. Non a caso la Chiesa non chiama ‘morti’, ma ‘defunti’ coloro che hanno terminato il loro compito nella vita terrena: ma essi non sono svaniti, vivono nell’eternità”.

 

c.m.z.

Redazione Web