Una bella festa, oggi, 13 novembre a Villareggia, per celebrare il Patrono San Martino di Tours.
Il nostro video propone, integrale, l’omelia dettata, nel corso della Santa Messa, da Don Massimo Ricca, Arciprete di Borgomasino, che il Parroco, Don Alberto Carlevato, ha invitato a presiedere la Celebrazione Eucaristica.
Un’occasione rara per sentire, oltre alla spiegazione delle
Letture – cliccando qui, le ricordiamo –
di questa penultima Domenica dell’Anno, anche un riassunto della vita di questo Apostolo del IV Secolo che ci offre un’immagine singolare di santità.
Perché San Martino è stato il primo testimone ad essere elevato agli onori degli Altari, pur senza essere stato Martire.
Ma, scorrendo la storia della sua vita, vien fatto di chiedersi se, ugualmente, una così totale remissione di sé, una così piena adesione alla vocazione, un “resistere” anche quando le forze ti abbandonano, ma tu sei docile e vuoi compiere la tua missione, accettando la volontà di Dio, se tutto questo non sia a suo modo un sacrificio della vita. Nella pienezza del dono, nell’accettazione della sofferenza, ancorchè non procurata da ferite cruente.
Davvero, San Martino parve anticipare il magistero giovanneo che esorta: “non si dovrà confondere mai l’errore con l’errante”, chiedendo intransigenza nel combattere l’errore, misericordia e carità fraterna nel correggere e comunque amare l’errante, perché nostro fratello.
Così, nella seconda parte della sua vita, dopo che ebbe pienamente assecondato quella vocazione e quella conversione confermate nella celebre icona che lo vede dividere (lui, pagano) il proprio mantello con un povero provato dai rigori del clima, quando divenne Pastore e Vescovo, combattè l’eresia ariana, contrastò il paganesimo, ma convertì con la misericordia e l’amore i pagani.
Fu un Vescovo che andò a combattere il paganesimo “sul suo terreno”.
Non restò tra le mura delle città, ma intraprese la via della “missione” andando a cercare persone e comunità nei loro villaggi, nelle campagne cui nessuno pensava.
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Una festa particolarmente significativa, in questo 2022 e non soltanto perchè si è potuti tornare “in presenza”, dopo due anni nel corso dei quali non era stato possibile. Oggi è stata, infatti, anche l’occasione per “riconsegnare” alla comunità la bella Chiesa parrocchiale, restata per qualche tempo chiusa al fine di consentire i lavori di restauro del prezioso Altare maggiore, che abbiamo potuto ammirare nel suo rinnovato splendore.
Regista di questa bella giornata di fede e condivisione, di unione di tutta la comunità, il Parroco Don Alberto Carlevato, che ha altresì curato in modo particolare l’animazione della Liturgia, partecipando al Coro parrocchiale ed invitando la banda musicale di Mazzè: nel video offriamo qualche scampolo delle loro belle esibizioni.
Il Sindaco non ha mancato di rappresentare il saluto e l’augurio di tutta la comunità ai giovani della Leva 2004: hanno dato veramente una edificante immagine di bella gioventù.
Il Primo Cittadino ha personalmente – quasi un San Martino dei giorni nostri – vestito ciascuno di loro non già di un mantello ma del fazzoletto della Leva, senza mancare di consegnare a ciascun neo maggiorenne una copia della Costituzione della Repubblica Italiana e siamo sicuri che i ragazzi comprenderanno l’importanza del gesto.
La festa è proseguita con la processione per le vie del paese, segno di unione della comunità civile e di quella ecclesiale, conducendo la sacra effige lignea policroma del Santo di Tours.
Ma non sarebbe giusto concludere senza un ringraziamento anche ai bravissimi Chierichetti, diligenti ed attenti a servire il Celebrante con attenzione e puntualità.
Al calar della sera, spettacolo pirotecnico e poi il convivio.
Ora vi lasciamo con il filmato che apre il servizio e con la gallery, qui di seguito.
Buona visione.