Venerdì 25 novembre, vigilia dell’inizio del nuovo anno liturgico, la comunità pastorale del Duomo si è ritrovata nella parrocchiale di Castelrosso per un momento di preghiera “nell’ascolto di quello che lo Spirito suggerisce” nel secondo anno del cammino sinodale: “I cantieri di Betania“.
Il prevosto don Davide aveva preparato un opuscoletto con un canovaccio da approfondire nella meditazione personale.
Il richiamo ai tre cantieri, nell’introduzione: la strada e il villaggio, l’ospitalità e la casa, le diaconie e la formazione spirituale.
Intervallate da canti e preghiere, le riflessioni proposte e scaturite dalla lettura del Vangelo di Luca (10, 38-42), quello dell’ospitalità nella casa di Betania, hanno fatto emergere diversi spunti rivolti soprattutto al dialogo, all’accoglienza, alla prossimità.
I cristiani camminano con gli uomini della nostra società; diversi sono gli ambiti in cui operano e proprio lì devono mettersi in ascolto dei più bisognosi.
Non solo di quelli che provano disagio, emarginazione, fragilità, ma anche di chi nella cultura, nell’arte, nel campo economico vogliono fare sentire la loro voce, proprio come Gesù ascoltava tutti quelli che incontrava.
Le comunità cristiane devono aprirsi ed essere ospitali, come Marta e Maria avevano aperto la loro casa al Maestro.
Il pericolo che si corre, però, è quello di una Chiesa troppo assorbita dall’organizzazione: è necessario un servizio che si incentri sull’ascolto e si accoglierà la “parte migliore” per avvertire le attese, le speranze e i bisogni dell’altro.
È solo Gesù che ci può indicare la strada da percorrere, e sta a noi ascoltare la Sua voce e renderci disponibili all’incontro e al servizio dei fratelli.
Franca Sarasso
Redazione Web