Si è ripreso a parlare di Africa. Per la risonanza mediatica suscitata dagli sbarchi dei migranti provenienti dalle coste nordafricane e “il pasticcio con le navi delle ONG e con la Francia”. Ma varrebbe la pena considerare anche le proiezioni demografiche diffuse il 15 novembre scorso, quando abbiamo raggiunto gli 8 miliardi di persone al mondo. Oggi in Africa vivono circa 1,4 miliardi di donne e uomini: e saranno 2,5 miliardi nel 2050, tra soli 28 anni! Tra le varie proiezioni non va sottovalutato il fatto che, in quell’anno, 5 dei 10 Paesi con la più grande popolazione cristiana, saranno in Africa: Nigeria, DR Congo, Tanzania, Etiopia e Uganda.
Qualcuno, però, proprio in questi giorni, è andato ben oltre l’aridità dei numeri e delle valutazioni sociali e migratorie. Incontrando per i 70 anni di vita, i “Medici con l’Africa – CUAMM”, di cui ho fatto parte all’inizio del mio cammino professionale, Papa Francesco ha sottolineato l’atteggiamento buono che li caratterizza: “essere con l’Africa, prima ancora di essere per l’Africa”. “Vi ringrazio perché vi fate voce di ciò che sta vivendo l’Africa …. vi esorto a continuare a dare voce all’Africa … Il Signore ascolta il grido del suo popolo oppresso e ci chiede di essere artigiani di un nuovo futuro, umili e tenaci, con i più poveri”.
Come Papa Francesco, che ha chiuso il suo intervento con l’immagine della suora ostetrica che ha adottato una bambina rimasta orfana di una mamma morta per parto, penso all’Africa attraverso due volti di artigiani di carità, che hanno vissuto questo atteggiamento buono di “essere con”.
Innanzitutto ricordo con gratitudine e ammirazione don Luigi Mazzucato, fondatore del CUAMM, di cui abbiamo ricordato il 7° anniversario della salita al cielo proprio il 26 novembre. Che dedizione, che creatività, che carità, che pazienza, che affetto ci ha testimoniato!
Poi il cuore va pieno di stupore a Maria Bonino, nativa di Biella, di cui il 9 dicembre ricorderemo l’anniversario della nascita. Maria ha dato la vita per i bambini africani che ha tanto amato: una pediatra che ha lasciato la sua terra per dare tutta se stessa per i più piccoli. Un altro Papa, Benedetto XVI, la salutò, insieme a Teresa Gomes, quale donna straordinaria. Il silenzio del suo sacrificio ci permette di ricordare, dar voce agli ultimi e seguire la sua via.
Ho ripetuto tante volte in questi anni che “la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza”: per me è stato per molta parte così e ne ringrazio il Signore.