Alla fine Antonino Iuculano, della Tenuta Roletto, ha vinto la scommessa, e il risultato s’è visto martedì 29 novembre della presentazione di Centoventi, un Caluso docg spumante metodo classico, affinato 120 mesi.
Un cammino che è iniziato ben prima dei 10 anni del titolo: i primi esperimenti, inevitabilmente deludenti, erano stati avviati negli anni ’80.
Le bottiglie, addizionate con lieviti e accuratamente tappate per evitare che il tappo “salti via”, vengono lasciate riposare per 10 anni, durante i quali i lieviti iniziano a fermentare sviluppando anidride carbonica e producendo il cosiddetto perlage.
Per ottenere un risultato del genere occorre credere davvero nel prodotto, e la perseveranza è stata premiata con un vino dal colore brillante e dorato, dal perlage persistente, dal sapore che evoca note di frutta secca, sensazione minerale e freschezza al palato e che ben si sposa con primi piatti ricchi e secondi di pesce.
L’enologo Gianpiero Gerbi si è soffermato sulle caratteristiche dell’Erbaluce, vino ricco di spirito ma spesso accusato di eccessiva acidità, che vive finalmente un momento di successo dopo il periodo nero successivo agli anni ’70.
Imprescindibile il suo legame con il Canavese, territorio ricco di valori, che negli ultimi dieci anni ha compiuto enormi passi in direzione delle eccellenze e dell’identità.
Scontato il richiamo alla necessità che i ristoranti inizino ad inserire l’Erbaluce nella carta dei vini, facendolo conoscere e valorizzandolo. Tra i presenti Marco Guardini, amministratore delegato di Guardini spa, che ha recentemente iniziato una collaborazione con la Tenuta Roletto e che per l’occasione ha prodotto una teglia che riproduce il logo dell’azienda e il Centoventi.
Ma perché, dopo i 24 e i 60 già commercializzati, accontentarsi di 120 mesi di affinamento?
Il vulcanico Iuculano ha già in mente ben altro, e mira a 180 e, magari, anche 240.
Vincerà anche questa scommessa?
p.g.
Redazione Web