La mostra inaugurata a Palazzo Madama il 13 ottobre e aperta fino al 30 gennaio 2023 vuole far conoscere Margherita di Savoia (Torino 1851– Bordighera 1926), prima regina dell’Italia unita.
Attraverso 70 opere tra quadri, sculture, abiti, gioielli, strumenti musicali, manoscritti, mobili e arredi, la rassegna indaga e approfondisce gli aspetti della vita della Regina che l’hanno resa così popolare e amata.
Nonostante sia sempre rimasta fedele al suo ruolo di “regina consorte” di Umberto I, e quindi si sia mossa nell’alveo dei ruoli tradizionalmente attribuiti alla donna tra ‘800 e ‘900, divenne un’icona di stile.
Fu paladina anche dell’arte, della musica e della cultura in generale, omaggiata da poeti, primo fra tutti Carducci di cui difese dalla dispersione gli oggetti, gli arredi e alcune opere, da pittori e musicisti da lei molto apprezzati e fu anche sostenitrice di opere benefiche: si ricorda, a tale proposito, che volle incrementare l’attività della Scuola dei Merletti di Burano, sostenendo l’artigianato di qualità e il lavoro delle donne e, sempre nel settore della formazione professionale, diede impulso alla lavorazione del corallo, particolarmente sviluppato in alcune zone della Campania come ad esempio Torre del Greco, dove esiste tuttora un importante museo.
L’esposizione si propone di affrontare e dare una lettura aggiornata e attuale della vita di Margherita e dell’attività svolta a favore dell’immagine della monarchia sabauda.
Tra i vari pezzi in mostra spiccano due straordinari manufatti di ebanisteria.
Il primo è lo scrittoio personale della Regina, realizzato nel 1868 da Salvatore Coco e attualmente conservato al Musée d’Orsay di Parigi, dono di nozze dell’aristocrazia palermitana.
L’altro è la Culla del Principe di Napoli (1869) in cui sono scolpiti nel legno i prodotti tipici del nostro Paese e cioè frutta, verdura, pesci e crostacei.
La Culla inoltre è arricchita da intarsi in tartaruga, corallo, madreperla e lamine d’oro.
Margherita, impegnata a creare consenso alla Casa Savoia e mostrare la creatività della nazione da poco unita, utilizzò oltre ai gioielli anche gli abiti di alta sartoria appositamente creati per lei.
In mostra sono esposti dieci abiti, provenienti dalla collezione Mara Bertoli, realizzati dal grande stilista parigino Worth e che evidenziano il cambio di gusto e stile avvenuto tra ‘800 e ‘900. Particolarmente interessante la veste Delphos (1915-20) di plissé di Mariano Fortuny, che più degli altri rappresenta il cambio di stile.
Ma qual era la biografia della regina Margherita? Figlia di Ferdinando di Savoia duca di Genova, fratello di re Vittorio Emanuele II, sposò a 16 anni il cugino Umberto I, erede al trono, e fu incoronata regina nel 1878.
A 18 anni divenne madre di Vittorio Emanuele.
Dapprima la coppia reale scelse di abitare a Napoli per rinsaldare il rapporto con il sud, poi Firenze, quando fu trasferita la capitale da Torino, infine a Roma nel palazzo del Quirinale, lasciato libero dai papi.
Margherita si occupò degli arredi, facendoli arrivare dalle altre residenze reali.
Portò nelle varie sedi mobili, veri e propri capolavori firmati da Piffetti o da Valentino Panciera Besarel, epigono del grande Brustolon.
Merita ricordare anche l’impegno di Margherita per l’istruzione femminile, essendo stata lei stessa una grande lettrice. Nei giorni scorsi la Biblioteca nazionale universitaria di Torino ha inaugurato una sala mostre permanente dedicata ai volumi appartenuti alla Regina: si tratta di un fondo librario costituito da 13 mila volumi, in cui sono rappresentati tutti i generi.
Luisa Marucco
Redazione Web