L’inchiesta sulle violenze, fisiche e psicologiche, perpetrate all’interno del carcere eporediese, ben lontana da essere giunta alla sua conclusione, ha già prodotto una serie di pesanti provvedimenti: otto agenti della Polizia penitenziaria sono stati sospesi per un anno dal servizio, e il Dipartimento di amministrazione penitenziaria ha rimosso il comandante della stessa Polizia penitenziaria e il direttore della casa circondariale: la direzione è stata affidata ad Antonella Giordano, a scavalco tra Aosta e gli uffici del Dap, mentre il neo comandante è Leonardo Colangelo, proveniente da Asti.
L’inchiesta era stata avviata dalla Procura eporediese a seguito delle denunce di violenze avanzate da alcuni detenuti, e ha portato a una serie di perquisizioni eseguite nella notte tra il 21 e il 22 novembre scorsi. 45 in tutto gli indagati: ci sono agenti, medici in servizio all’interno del carcere, funzionari giuridico-pedagogici e direttori pro-tempore: le accuse sono, a diverso titolo per ciascuno, di tortura con violenze fisiche e psichiche nei confronti di alcuni reclusi, falso in atto pubblico e altri reati collegati.
Le misure interdittive agli agenti ha fatto seguito, martedì, agli interrogatori di garanzia che si sono protratti fino a sera: il provvedimento di sospensione è stato firmato dalla giudice per le indagini preliminari Ombretta Vanini; il pubblico ministero Valentina Bossi aveva in un primo momento chiesto, per 16 agenti della Polizia penitenziaria, la misura cautelare degli arresti domiciliari
Redazione Web