Collaudate questa mattina le nuove paratie della centrale di Mazzè Canavese, un impianto di proprietà della Regione la cui costruzione iniziò nel gennaio del 1921 e si concluse l’anno successivo.
Quello di oggi è l’evento conclusivo di un’operazione che ha impegnato Regione Piemonte, Coutenza Canali Cavour, Associazione Irrigazione Est Sesia e Consorzio di miglioramento fondiario Angiono Foglietti per oltre 25 anni per la messa in sicurezza e l’efficienza di uno sbarramento sulla Dora Baltea che alimenta l’irrigazione di un comprensorio di sei comuni.
L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha investito 38 mln di euro per interventi di ammodernamento e messa in sicurezza degli impianti di Mazzè.
In questi anni, inoltre, il Consorzio di miglioramento fondiario Angiono Foglietti ha investito per sviluppare i sistemi di irrigazione a goccia con la finalità di utilizzare al meglio la risorsa idrica proveniente dalla Dora Baltea.
La centrale di Mazzè nasce come sistema irriguo ingegnoso, basato sull’utilizzo delle acque della Dora Baltea con la realizzazione di uno sbarramento regolabile che avrebbe permesso di accumulare l’energia indispensabile a sollevare di 62 metri l’acqua necessaria per irrigare i territori lungo entrambe le sponde del fiume, su una superficie di circa 4mila ettari. Il servizio di sollevamento dell’acqua e della sua distribuzione nei comuni del comprensorio iniziò il 24 giugno del 1924.
Si tratta di un bacino da oltre 3 milioni di metri cubi di acqua che ha permesso sull’altipiano di Villareggia la diffusione della coltivazione di mais, prodotti orticoli e frutticoli che hanno soppiantato un’agricoltura sostanzialmente “povera” che era presente prima della realizzazione di questo importante e ingegnoso sistema irriguo. Per le caratteristiche, sia meccaniche che di costruzione, la centrale di Mazzè rappresentò una vera e propria conquista dell’ingegneria idraulica.
“Una struttura fondamentale – commentano gli assessori Matteo Marnati e Marco Protopapa – per stoccare l’acqua per irrigare le coltivazioni. In un periodo come quello attuale caratterizzato dai cambiamenti climatici, non solo è fondamentale poter garantire la presenza di acqua, ma anche investire, realizzare strutture o ammodernare quelle esistenti, per avere una produzione idroelettrica pulita e per avere effetti benefici non solo sull’ambiente ma anche per l’economia della nostra regione”.
Redazione Web