Il “popolo del carnevale” torna a respirare dopo quasi tre anni di apnea, da quel 23 febbraio 2020 in cui tutto si è fermato per l’esplodere del Covid.

Annullate le edizioni 2021 e 2022, finalmente dal 6 gennaio prossimo la storia riprenderà il suo corso.

E lo Storico Carnevale tornerà ad alimentare passioni.

Ad aprire le danze, nel freddo pungente del mattino dell’Epifania, i Pifferi e Tamburi che faranno riecheggiare per le vie le inconfondibili note del “Rantantiro”.

A mezzogiorno, nell’androne del palazzo municipale, il nuovo Generale Marcello Feraudo prenderà in consegna sciabola e feluca, simboli del comando, dal predecessore Vincenzo Ceratti – che ha mantenuto la carica in tutto questo lungo tempo “sospeso” –, dopo la lettura del verbale da parte del Sostituto Gran Cancelliere Erino Mignone.

Nel pomeriggio l’entrata in scena del terzo protagonista maschile: il Magnifico Podestà, impersonato quest’anno da Piero Giuseppe Groia.

Se il Generale è l’anima ottocentesca del carnevale eporediese, il Podestà ne richiama le radici medievali.

Groia alle 14,30 riceverà in piazza Ottinetti il saluto dei Credendari e l’omaggio dei gruppi storici, per poi dare vita alla cerimonia del Sale e del Pane e mettersi alla testa del corteo che raggiungerà la cappella dei Tre Re al Monte Stella; quindi la discesa in Duomo, dove alle 16 celebrerà Messa il vescovo, monsignor Edoardo Cerrato, che al termine riceverà dal Podestà un cero votivo, per invocare la protezione della Madonna sulla città.

Un mese di pausa, e dal 5 febbraio inizierà la “corsa” verso le giornate più intense del Carnevale, quelle della Settimana Grassa, con l’uscita della Vezzosa Mugnaia al balcone del Municipio la sera di sabato 18 e le tre battaglie delle arance, da domenica 19 a martedì 21 febbraio.

Frattanto, nei giorni scorsi si è proceduto alla nomina degli Aiutanti di Campo (coloro che assistono i personaggi principali della kermesse): il Circolo Ufficiali dello Stato Maggiore ha chiesto alla Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea di valutare la possibilità di nominarne un quarto, oltre ai tre canonici, in considerazione dell’aumentato numero di impegni sostenuti.

Richiesta inoltrata al sindaco Stefano Sertoli (a lui spetta la decisione in merito), e accolta in via sperimentale.

Pertanto le “braje bianche” nell’edizione 2023 saranno indossate da Dario Vallino, alla quinta esperienza nel ruolo, Alberto Tosin, Riccardo Paglia e Massimo Lova, tutti alla terza esperienza.

Redazione Web