Lunedì 5 dicembre la chivassese Alma Fassio, donna che ha dedicato tutta la sua vita all’arte, ha compiuto 90 anni.

L’ho incontrata nella sua casa-museo, dove sono custodite più di 150 opere di grandi e piccole dimensioni che lei, nel corso del tempo, ha dipinto.

Sono amica di Alma da anni, come da sempre lo sono della figlia Donatella, mia ex collega, e lo sono stata, in passato, del marito Angelo, economo del Comune di Chivasso e presentatore nelle cerimonie di incoronazione della maschera cittadina, la Bela Tolera. La famiglia di Alma è chivassese da più generazioni.

I suoi antenati provengono – come da studi del professor Dall’Olmo, con cui ella collaborò nelle ricerche di cui si occupò in vita lo storico –, probabilmente, dalla Liguria, emigrati lungo la via del sale.

Si trovano altri Fassio nei paesi della collina, ma non oltre Caluso.

I suoi genitori erano contadini e in casa non si respirava certo aria “artistica”: però la sua nonna materna, morta di spagnola all’inizio del secolo scorso, era molto abile nel ricamo e nell’uncinetto, e la mamma di Alma conservava preziosi ricami.

Fin da bambina amava guardare immagini di quadri, specie dell’800. Quando iniziò a dipingere, si ispirava agli artisti di quel secolo; è stata sempre autodidatta, non ha frequentato accademie, ma con l’andar del tempo sono stati suoi maestri, ora si direbbe “virtuali”, Balla, Boccioni, Severini; e gli Astrattisti le furono di aiuto a comprendere che, attraverso la geometria, poteva esprimersi la figura. Cominciarono così gli esperimenti per mezzo dei quali da linee curve nacque il suo stile inconfondibile.

Nel suo salotto fanno bella mostra di sé quattro tavole che, insieme ad altre, rappresentano il periodo americano.

Ha compiuto diversi viaggi negli Usa e ha tratto da queste esperienze opere gradevoli e coloratissime, come quelle relative ai Grandi Parchi.

Anche il colore è un “retaggio” degli Astrattisti, per l’importanza che costoro attribuivano a tale aspetto della pittura.

Socia del Circolo Artisti, insegnante per 16 anni all’Uni3 di Chivasso, ha opere esposte a Milano e a Spoleto e continua a dipingere senza disdegnare, talvolta, di scendere nel giardino di casa per qualche lavoretto di pulizia.

Una donna di vivace intelligenza, Alma, di grande capacità pittorica, con tanta voglia di esprimere i suoi pensieri, ma assolutamente non interessata al denaro.

I pochi quadri venduti sono quelli acquistati dal Comune di Chivasso ed esposti nella sala delle conferenze di Palazzo Einaudi, e che ritraggono personaggi che hanno dato lustro alla città.

Cara Alma, ti auguriamo di produrre ancora tanti lavori, che offrano a te la possibilità di esprimere la tua voglia di vivere e a noi l’occasione di dilettare gli occhi alla loro vista. franca sarasso

Redazione Web