Una Roma fredda, invernale, ci accoglie (è il periodo giusto) nell’ultimo film di Genovese. La pellicola conferma le scelte coraggiose del regista romano (la sceneggiatura è tratta da un suo romanzo) che si dimostra bendisposto verso storie metafisiche e dal contenuto profondo.

I precedenti che potrebbero aver ispirato l’opera sono “La vita è una cosa meravigliosa” di Frank Capra e “I Racconti di Natale” di Charles Dickens, anche se il film appare quasi un contrappeso a “The Place” dello stesso Genovese, del 2017, dove Valerio Mastandrea vestiva i panni di un mefistofelico protagonista.

È sera e piove a dirotto. Un uomo misterioso arriva in auto, una vecchia e malridotta Volvo stationwagon, e decide di caricare quattro passeggeri sconosciuti che hanno una cosa in comune: tutti sono decisi a porre fine alla propria vita.

Arianna fa la poliziotta da lungo tempo, ha perso la figlia sedicenne e non si dà pace; Napoleone è un coach e motivatore professionale, ma ora è depresso e non riesce egli stesso a mettere in atto i suoi suggerimenti; Stella è una brava ex ginnasta, era stata una campionessa nella sua disciplina, ma a causa di un incidente è finita sulla sedia a rotelle; Daniele è un ragazzino in perenne sovrappeso che si diletta sul web ingoiando dolciumi, ma viene preso in giro e bullizzato da altri giovani.

Lo strano uomo (interpretato da Toni Servillo) propone ai protagonisti una sorta di tregua: hanno sette giorni di tempo, vivranno in una sorta di limbo sospeso e lì potranno riflettere sulla loro vita e, chissà, avere una seconda possibilità.

“Bisogna avere nostalgia della felicità”, afferma il regista, trattando un tema così tragico con molta prudenza e affrontando la narrazione in punta di piedi. La pellicola soffre dell’uso di frasi altisonanti e didascaliche, ma la scelta di ridare fiducia è un cammino verso la speranza.

IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA
di Paolo Genovese
paese: Italia 2023
genere: commedia drammatica
interpreti: Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Sara Serraiocco, Gabriele Cristini, Lino Guanciale
durata: 2 ore e 1 minuto
giudizio Cei: complesso, problematico, dibattiti