(f.z.) Dopo la morte del papa emerito Benedetto XVI sono tornate alla ribalta le parole profetiche che l’allora professore di teologia Joseph Ratzinger pronunciò nel 1969, concludendo un ciclo di cinque lezioni radiofoniche con una prospettiva sul futuro della Chiesa. Ratzinger affermava che “alla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali” e ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la Fede al centro dell’esperienza.
Ora che, sotto i nostri occhi, questo futuro sta divenendo presente, possiamo leggere le parole che Gesù pronuncia nel Vangelo di questa domenica come qualcosa di veramente attuale. Se prendiamo in considerazione la metafora del sale, infatti, vediamo un ingrediente che non è necessario in grandi quantità (a volte basta un “pizzico di sale”), ma è decisivo per la riuscita dell’intera ricetta; così i cristiani di oggi, pochi – almeno in Occidente – e piccoli come granellini, possono ancora dare gusto alla società se mantengono il loro sapore.
Il teologo bavarese che sarebbe diventato Papa sosteneva che il futuro della Chiesa può risiedere e risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella pienezza pura della loro fede. Lo stesso messaggio ci giunge dai versetti evangelici sulla “luce del mondo”, un’energia impalpabile eppure fondamentale, che non può rimanere nascosta, ma deve risplendere e illuminare l’umanità.
Nella “profezia” già citata Ratzinger sosteneva che sarebbe arrivato un momento in cui gli uomini, avendo perso di vista Dio, “avvertiranno l’orrore della loro povertà”.
Allora, e solo allora, concludeva, vedranno “quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.
(Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde
il sapore, con che cosa lo si renderà salato?
A null’altro serve che ad essere gettato via
e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte,
né si accende una lampada per metterla
sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.