Prosegue senza soste l’entusiasmante viaggio di Visioni Sarde nel mondo.
Subito dopo la tappa di Berna del 6 febbraio e prima di quella di Kiel, prevista per il 24 febbraio, la rassegna del giovane cinema sardo sarà presentata a Bollengo domenica 12 febbraio.
L’incontro con il cinema sardo è stato, infatti, inserito nel programma della grande festa organizzata dal circolo sardo “Sa Rundine” per l’inaugurazione dell’Anno sociale 2023.
Il giorno del tesseramento costituisce l’occasione per i soci di ribadire il proprio impegno a sostegno del circolo e per i nuovi iscritti di esprimere la volontà di condividere scopi e finalità ideali dell’Associazione sarda, operante da anni nel territorio di Bollengo.
La festa consente di incontrare gli altri soci, i membri del Consiglio Direttivo, apprendere i progetti per il nuovo anno, fare proposte e avanzare nuove idee.
Dopo il brindisi di benvenuto e il pranzo sociale di rito, il pomeriggio sarà dedicato al giovane cinema made in Sardegna.
Si inizia alle 16.00 con “12 Aprile” di Antonello Deidda.
È il 12 aprile del 1970. Federico e Matteo stanno ascoltando la radiocronaca della partita Cagliari-Bari in un circolo del Poetto.
In una pausa tra il primo e il secondo tempo Federico racconta a Matteo del telefilm che ha visto la sera prima in televisione.
Si tratta di “Ai confini della realtà” e parla di una porta spazio-tempo che permette di viaggiare cinquant’anni in avanti.
La partita finisce, il Cagliari ha vinto lo scudetto, Federico e Matteo si apprestano a uscire dal circolo per festeggiare.
Federico esce e si ritrova in un vortice misterioso che lo trasposta al 12 aprile del 2020, cinquant’anni dopo.
Cagliari è in lockdown per il Covid e per due ore Federico vive un’esperienza “ai confini della realtà”.
Il film ha vinto nel 2020 il premio Kentzeboghes, promosso dall’Associazione Culturale Babel, la Società Umanitaria – Cineteca Sarda per progetti cinematografici realizzati nelle lingue minoritarie italiane.
Commovente l’apparizione dell’indimenticato attore cagliaritano Giampaolo Loddo in una delle sue ultime interpretazioni. Il film è ambientato a Cagliari.
A seguire “Fradi Miu” (Italia/2022/15′) di Simone Contu.
Antonio è un pastore che vive nelle montagne della Sardegna con il suo gregge di capre.
L’apparente tranquillità dei suoi giorni viene sconvolta quando ha finalmente la possibilità di vendicare il fratello, ucciso tanti anni prima davanti ai suoi occhi.
“Fradi Miu“ è un cortometraggio di finzione i cui fatti accadono nella Sardegna centrale ed i cui protagonisti appartengono alla comunità agro-pastorale; la storia è di ambientazione contemporanea con alcuni flash back risalenti agli Anni Novanta
Chiuderà le proiezioni “Santa Maria” (Italia/2021/ sardu/ 21’) di Andrea Deidda.
Negli anni d’oro della boxe dominati da Muhammad Alì, a migliaia di chilometri di distanza un giovane si prepara al primo incontro della ua carriera: la scalata all’Olimpo del pugilato inizia sul ring di un piccolo paese dove finte, diretti e montanti svelano la potenza dei sogni di un boxeur ragazzino.
Il cortometraggio ha ricevuto il premio Cineteca Sarda nell’ambito del concorso Kentzeboghes 2020 per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna promosso dall’Associazione Culturale Babel. Le scene del film sono state girate interamente in Sardegna tra Cagliari, Seui, Mandas e Ussassai.
I tre cortometraggi fanno parte della rassegna Visioni sarde che si propone di promuovere e valorizzare il cinema sardo nei cinque continenti con il sostegno e l’organizzazione di Fondazione Sardegna Film Commissiom, Cineteca di Bologna, Circolo “A. Gramsci” di Torino e Associazione “Visioni da Ichnussa”.
Bruno Mossa
Redazione Web