Si torna alla normalità – se “normali” possono essere definiti i giorni del Carnevale –, e a partire da oggi, giovedì 16 febbraio, la città si ferma per lasciare spazio allo svolgimento della sua manifestazione più nota, più importante, più amata (il programma dettagliato, e tanto altro ancora, si può trovare su www.storicocarnevaleivrea.it).
Oggi, Giovedì Grasso, 16 febbraio: in Municipio alle 4 avviene il passaggio dei poteri dal Sindaco Stefano Sertoli al Generale Marcello Feraudo e nella piazza sottostante il popolo calza il berretto frigio.
In piazza Ottinetti inizia la festa dei bambini e in via Quattro Martiri si svolge la fagiolata di Cuj ‘d via Palma, mentre il corteo a cavallo di Generale e Stato Maggiore si recano in visita a Vescovo e Sindaco. Alle 18,30, in Municipio, l’investitura di Oditori et Intendenti: Alessia Refolo, non vedente, campionessa paralimpica; Tiziano Passera, giornalista di lungo corso, presidente della Associazione di Storia e Arte Canavesana; Claudio Roviera, già canoista di levatura internazionale, presidente dell’associazione Proteina, a capo del comitato organizzatore delle manifestazioni internazionali di canoa che si svolgono sulle acque della Dora a Ivrea.
Come annunciato, niente festa in maschera collettiva serale: ma vuoi che gli aranceri non trovino il modo di festeggiare comunque…?
A proposito di aranceri: gli Scacchi si sono accaparrati per la loro festa in piazza Ottinetti – domani, venerdì, serata in genere vuota di eventi – i Santi Francesi, ovvero Alessandro De Santis e Mario Francese, che si esibiranno dopo Andres, Sleet d.j. e una parte del d.j. set a cura di This is indie.
Per i pochi che non lo sapessero, i Santi Francesi sono il duo eporediese vincitore della 16ª edizione di “X-Factor”.
E quale altro gruppo canavesano ha tentato di conquistare la vittoria nella celebre trasmissione televisiva? Gli Omini, certamente.
I giovanissimi Julian, Zack e Mattia saranno protagonisti della serata di sabato nella piazza del Borghetto, ospiti dei Tuchini che hanno ingaggiato anche un mostro sacro della consolle come d.j. Fargetta.
Ma la sera di sabato sarà quella di Violetta: allo scoccare delle 21 la Vezzosa Mugnaia apparirà al balcone del Municipio, rivelando finalmente la propria identità.
Quindi, al braccio del Generale, sfilerà con il corteo al seguito, ricevendo l’omaggio di aranceri ed eporediesi.
Alle 22,30 lo spettacolo pirotecnico sul Lungo Dora, prima del ballo in Piazza di Città.
Quelli che vanno da domenica 19 a martedì 21 febbraio saranno i giorni delle battaglie delle arance: dalle 14,30 le nove squadre degli aranceri a piedi – simboleggianti il popolo vessato in rivolta – si confronteranno senza risparmio con i loro omologhi sui carri da getto – gli sgherri del tiranno –, che percorreranno più volte un circuito cittadino.
Nel tardo pomeriggio di martedì saranno premiate le migliori squadre a piedi, le migliori pariglie e i tiri a quattro; e, novità assoluta, ci sarà anche la premiazione dei carri più votati tramite i social della Fondazione.
L’accesso a Ivrea nei giorni di Carnevale è gratuito, con l’eccezione di domenica quando, dalle 8 alle 16,30, si pagheranno 15 euro (con un aumento del 50% rispetto al 2020 che è stato fonte di non poche polemiche) per giungere in centro (esclusi residenti, aranceri, minori di 12 anni).
Per la giornata di domenica, oltre alla battaglia, non si possono non citare le fagiolate mattutine di Castellazzo (piazza Maretta), San Lorenzo (ex Polveriera), via Dora Baltea e San Bernardo (piazza della Chiesa), il giuramento di fedeltà del Magnifico Podestà in piazza Castello alle 9,30, seguito dalla cerimonia della Preda in Dora: il Podestà dapprima scalzerà dai ruderi del Castellazzo una pietra, con l’antico martello d’arme, poi dal Ponte Vecchio la getterà in acqua, dietro di sé, “in spregio del Marchese del Monferrato”.
Lunedì 20 alle 9,30 inizieranno le zappate per piantare gli scarli: una coppia di sposi dell’anno del rione (San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo, San Salvatore e San Grato nell’ordine), con pala e piccone, darà un colpo nel punto in cui sarà piantato lo scarlo, il palo di legno cinto d’erica che sarà bruciato al termine del carnevale.
La serata di martedì vedrà alle 20 la partenza del Corteo Storico per l’abbruciamento degli Scarli nei diversi rioni; in piazza di Città, al rogo dello scarlo di San Salvatore, la Mugnaia rimarrà in piedi sul suo cocchio dorato, mantenendo levata la spada finché la bandiera tricolore in cima allo scarlo non sarà consumata; giunti poi in San Grato, dopo l’abbruciamento dell’ultimo scarlo, si avvierà la Marcia funebre, caratterizzata dal silenzio degli astanti e dalle tristi note di Pifferi e Tamburi: e una volta arrivati in piazza Ottinetti esploderà il saluto “Arvédze a giòbia ‘n bot”, cioè le 13 di Giovedì Grasso 2024.
Ultimo appuntamento, il Mercoledì delle Ceneri: la distribuzione di polenta e merluzzo organizzata, a partire dalle 11, dal Comitato della Croazia in piazza Lamarmora, presenti il vescovo e i protagonisti del Carnevale, ormai tornati in abiti borghesi.
Redazione Web