La forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito diciassette minuti dopo le 4 del mattino del 6 febbraio scorso la zona al confine tra la Turchia e le Siria, ha provocato finora 41mila morti, migliaia di feriti e migliaia di sfollati il cui numero è in continuo aumento.

I sopravvissuti, tra cui i 7 milioni di bambini che Unicef dichiara essere stati coinvolti in maniera diversa dal terremoto, hanno davvero bisogno di tutto, e sono alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua per le rigide condizioni climatiche e, in Siria, anche per la guerra e le sanzioni che ostacolano la consegna degli aiuti umanitari.

In Turchia e Siria gli operatori e i volontari di Caritas stanno distribuendo cibo, acqua, coperte, materassi agli sfollati accolti nei diversi centri, e stanno verificando i bisogni e le condizioni di sicurezza per la pianificazione dei prossimi interventi più organici. Caritas Siria è attiva con 295 operatori e volontari siriani ad Aleppo, Lattakia e Hama.

Un gruppo di volontari di Caritas Libano è partito da Beirut per affiancare Caritas Siria nell’aiuto alle popolazioni colpite.

Si tratta di giovani volontari, formati grazie a un progetto sostenuto da Caritas Italiana.

In Turchia è mantenuto un contatto costante con gli operatori di Caritas Italiana presenti a Istanbul in appoggio alla Caritas del Paese, che opera in continuo raccordo con le autorità locali per l’organizzazione degli aiuti. Facendo proprio l’appello di Papa Francesco, la Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, ha rinnovato profonda partecipazione alle sofferenze e ai problemi delle popolazioni di Turchia e Siria provate dal terremoto.

Per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali di chi è stato colpito da questa calamità, la CEI ha già disposto un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille.

Questi fondi sono erogati per il tramite di Caritas Italiana.

Il 26 marzo colletta nazionale in tutte le chiese d’Italia.

La Presidenza della CEI ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo come “segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite. Le offerte raccolte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile 2023”, si legge nel comunicato della Cei che riporta anche il cordoglio e la vicinanza alla popolazione colpita del cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente CEI, il quale ha aggiunto il suo ringraziamento a “quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra”.

Anche il Papa aveva espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza durante l’udienza generale di mercoledì 8 febbraio e tramite il suo elemosiniere sta facendo giungere aiuti per gli sfollati.

Protezione Civile Piemontese in campo Anche il Piemonte da parte sua si è attivato per fornire aiuti immediati all’emergenza terremoto: martedì è partito dall’aeroporto di Cuneo il Team sanitario della Maxiemergenza della Regione, che sarà impiegato nell’ospedale da campo che la Protezione civile piemontese sta allestendo ad Antiochia.

Il Team sanitario composto da 76 persone specializzate, volate in Turchia con due aerei della Guardia di Finanza, raggiunge quindi i 40 volontari già sul posto che stanno montando l’ospedale da campo arrivato al porto di Alessandretta, trasportato dalla nave militare San Marco.

L’ospedale da campo è costituito da 14 tende per strutture mediche, 16 tende per servizi e logistica e 15 tende bagno ed è grande come una trentina di container messi insieme.

Il team sanitario, coordinato da Mario Raviolo, ha un chirurgo come team leader, un altro come vice team leader, un infettivologo, 4 urgentisti, un pediatra, 5 anestesisti, 7 chirurghi, 2 ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, 31 infermieri, due tecnici di radiologia, due di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, quindici tecnici logisti.

Redazione Web