Non era ancora l’alba di giovedì 9 febbraio quando da Chivasso e Verolengo sono partiti i bus che hanno portato più di 50 verolenghesi e 25 chivassesi a Lourdes, a salutare la Vergine che, 165 anni fa, apparve a Bernadetta Soubirous nella grotta di Massabielle.
Il pullman di Chivasso ha fatto sosta anche a Casale, Vercelli e Novara per riempire tutti i posti.
A Lourdes i pellegrini hanno partecipato a tutte le funzioni: la Messa alla Grotta, le confessioni, la Via Crucis, il Rosario alla Grotta, la processione con i flambeaux.
Sabato 11, festa liturgica della Madonna, alla Messa internazionale nella basilica San Pio X ben 14 mila fedeli hanno vissuto la liturgia eucaristica.
pellegrini che lo desideravano hanno potuto partecipare alla funzione dell’acqua, che sostituisce le piscine.
Il meteo favorevole ha poi consentito, a chi lo voleva, di visitare i luoghi lourdiani e pregare individualmente davanti alla Vergine.
Il pellegrinaggio è stato guidato da don Valerio d’Amico, rettore del santuario della Madonnina, assistente spirituale della sottosezione chivassese Oftal, di recente incaricato dal vescovo Edoardo.
Il rientro a casa domenica 12 febbraio.
Ha comunque festeggiato la Vergine anche chi è rimasto nelle nostre comunità: quella del Duomo lo ha fatto con una Messa solenne nella parrocchiale di Castelrosso.
La liturgia presieduta da don Davide Smiderle è stata animata dal coro parrocchiale che, ancora una volta, ha dato prova di competenza e preparazione.
Nell’omelia il celebrante ha ricordato – considerato che era la Messa dei ragazzi che frequentano il catechismo – le apparizioni della Vergine e il messaggio di speranza che il luogo suscita nei pellegrini.
Ha sottolineato poi due dimensioni che emergono dalla visita al santuario: il valore della preghiera che fa bene a ogni uomo, e la conversione.
Ha portato come esempio la conversione dell’acqua in vino, miracolo ricordato dalla Parola proclamata.
“Dobbiamo saper convertire l’acqua della pochezza, della lamentela – ha detto – nel vino della gioia; e la Madonna ci aiuti a riconoscere il volto di Cristo nei poveri e nei sofferenti”.
Al termine della celebrazione è seguita la processione con i flambeaux.
Il corteo, formato da giovani e meno giovani, si è snodato per le vie Santa Maria, San Vincenzo, San Tommaso e San Rocco, e rientrare in chiesa.
La statua della Madonna è stata portata a spalle da alcuni giovani della frazione.
Franca Sarasso
Redazione Web