“Saliamo sul monte, supplichiamo il Verbo di Dio, affinché si mostri a noi nel suo aspetto e nella sua bellezza” (Sant’Ambrogio, Sermone sulla Trasfigurazione): il Vangelo della II Domenica di Quaresima invita a riflettere sulla Trasfigurazione (Mt. 17, 1-9). Dopo aver incontrato nel deserto “Gesù pienamente uomo, persino tentato, ora si contempla il Figlio di Dio, che divinizza la nostra umanità” (Benedetto XVI, 17/02/2008), anticipando la gloria della Pasqua.
In questo prodigioso evento è necessario considerare la costante “trasfigurazione” della stessa Chiesa, chiamata a salire sul monte, a convertire il cuore, attraverso la Liturgia, “prima e per di più necessaria sorgente” (Sacrosantum Concilium, 14) e “fonte da cui promana tutta la sua energia” (SC. 10).
“Signore, è bello per noi restare qui” (v. 4): Pietro, di fronte alla teofania della Luce da Luce, non può tacere, dal suo cuore scaturisce stupore e meraviglia. In “Desiderio Desideravi”, focalizzandosi sulla Santa Messa, Papa Francesco fa ben emergere questo aspetto: non può mai mancare lo stupore, “la meraviglia per il fatto che il piano salvifico di Dio viene rivelato nella Pasqua di Gesù” (DD. n 25), proprio come ai tre apostoli sul Tabor. Da qui non può che sgorgare lo stupore commosso di Pietro davanti alla bellezza, rinnovata nell’azione liturgica, che diventerà perfetta nell’incontro definitivo con Cristo: “Certo, è bella, Pietro questa gioia momentanea, ma pensa quanto più bella sarà la felicità eterna, la visione beatifica promessa ai puri di cuore” (Pietro di Cluny, Sermone sulla Trasfigurazione).
“Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra” (v. 5): la nube, icona della presenza di Dio (Es. 19, 16), è Parola che squarcia il silenzio del cuore dell’uomo (Mt. 3, 17), trasformando in luminoso il volto di chi l’ascolta. È l’incontro vero tra Dio e l’uomo, l’autentica Liturgia: “È il tempo di Dio, è lo spazio di Dio, è la nube di Dio che ci avvolge tutti” (Papa Francesco, 10/02/2014).
Attraverso la “potente bellezza della Liturgia” (DD. n 10) si è chiamati a vivere con profondità l’esperienza esaltante del Tabor: “Corriamo fiduciosi sul monte, entriamo nella nube.. Lasciamoci trasfigurare da questa gloriosa trasfigurazione, condurre via dalla terra fino al cielo” (Discorso sulla Trasfigurazione di Atanasio sinaita).
elisa moro