Il Brasile di oggi ha grandi città meta di turisti, spiagge e paesaggi incantevoli.
Espone come in una boutique i suoi tesori ambientali.
Appena ci si inoltra un poco oltre la vetrina, il paesaggio umano e sociale cambia di aspetto.
La rete stradale percorsa dai pullman presenta spazi enormi occupati da una grande varietà di ambienti: “la mata atlantica” sul litorale, il Sertào che occupa il Nord Est del Brasile, il Sud del paese con certo sviluppo industriale …e poi tutti conosciamo almeno un po’ la zona amazzonica.
Se ci si spinge verso l’interno del Paese, partendo da Salvador de Bahia alla volta della capitale Brasilia, si percorrono millecinquecento chilometri.
La vegetazione è lussureggiante nel tempo delle piogge, è invece polverosa nel tempo della “seca”.
Pochi sono i villaggi e le città.
Le aree incolte sono molto estese e si alternano ad altrettanto grandi aree agricole: quelle pianeggianti e irrigate sono normalmente circondate da recinzioni che ne manifestano l’appartenenza a pochi proprietari.
Non è raro sentir parlare di “fazende” di migliaia di ettari appartenenti a un solo proprietario.
Il Brasile infatti concentra le sue risorse economiche verso l’agricoltura in mano a latifondisti o grandi industrie.
Questa situazione creatasi a poco a poco è stata una limitazione per il diffondersi di piccole aziende agricole.
Essa è stata fortemente criticata dalle organizzazioni sociali che difendono i piccoli contadini.
Il Brasile si è dotato – almeno sulla carta – di leggi adeguate, volte a favorire riforme agrarie più rispettose della vita delle famiglie e più favorevoli ad una agricoltura di sussistenza e ecosostenibile.
Tali riforme sono in cammino ancora oggi.
La relazione che presentiamo come Centro Missionario è stata redatta dal “nostro” diacono Danilo Grindatto, ormai da decenni in Brasile: egli è testimone dell’impegno della Diocesi di Barreiras verso i cosidetti “Insediamenti agricoli” (in lingua portoghese chiamati “Assentamentos”) nella regione.
Esiste in ogni diocesi brasiliana una Pastorale della terra che persegue l’obiettivo di sostenere gli “assentamentos”.
Il diacono Danilo ha inserito la sua presenza e la sua azione in questa pastorale e da tempo elabora alcuni progetti che la diocesi di Ivrea attraverso il Gruppo Amici di Catavento si incarica di sostenere.
Il lettore de Il Risveglio Popolare che da tempo segue tali progetti non faticherà a situare i nomi dei municipi indicati da Danilo nella presentazione del progetto 2023.
Chi invece legge per la prima volta si troverà un po’ spaesato all’inizio, ma presto riuscirà a leggere nei progetti presentati una speciale cura per le famiglie e i gruppi appena insediati.
La zona è vasta e Danilo, salute permettendo, si rende presente con visite e incontri organizzativi, con celebrazioni della Parola di Dio e gesti concreti.
Don Matteo Somà, Direttore Centro Missionario Diocesano
Il Progetto “Terra dos Homens” è l’alternativa concreta e attuale per comunità e “assentamentos”, una piccola àncora di salvezza contro l’indifferenza. Dal 2011 i Vescovi di Barreiras Dom Josafá Menezes (2011-2020) e Dom Moacir Silva Arantes (2021-) hanno confermato il sostegno a queste comunità, proseguendo il cammino missionario del loro predecessore Dom Ricardo José Weberberger (che resse la diocesi dalla sua istituzione nel 1979).
Va tenuto conto che in questi ultimi anni le politiche sociali sono state fortemente ridotte dall’ex presidente Jair Bolsonaro e il compito dei Sindacati reso ininfluente.
Di conseguenza gli accampamenti e gli “assentamentos”, hanno cessato di soccorrere gli agricoltori: gesti eclatanti quali l’invasione di terre non coltivate, permessi dalle precedenti legislazioni, sono ora vietati; chi invade la terra è processato e arrestato.
Le politiche sociali sono state rottamate, la sanità pubblica è in stato di calamità, dopo aver affrontato con superficialità la pandemia (a conti fatti più di 800mila sono stati i morti e si stima che per cause conseguenti al Covid ci saranno nei prossimi anni almeno altri 50mila morti).
I risultati della politica del nuovo presidente Lula si potranno vedere nella migliore delle ipotesi tra due o tre anni.
Nasce così l’importanza di continuare il progetto “Terra dos Homens” ancora per alcuni anni, anche se in forma ridotta per causa della mia salute malferma; lavorerò soprattutto in modo virtuale dando assistenza e consulenza alle comunità rurali sperando in bene, sia per me che per le attività nei vari “assentamentos”.
Per essere efficace e far cambiare la realtà quotidiana della gente, il progetto si prefigge di accompagnare le comunità rurali della nostra diocesi di Barreiras nella organizzazione ed elaborazione di progetti per portare le politiche sociali negli “assentamentos”, “accampamentos” e comunità rurali e di portare la Parola di Dio, e quindi accompagnare, l’evangelizzazione di queste persone che vivono ai margini della società.
Le attività previste per il 2023 saranno quelle di accompagnare le comunità rurali della parrocchia São Gonçalo di Mansidão: Tamburil, Buritizinho, Pintado, Juai, Lagoinha, Lagoa dos Ferrões, Barreiros, Aroeiras, São José e Angical; sostenere la “Campagna di evangelizzazione” attraverso incontri e riunioni virtuali con le comunità per lo sviluppo di piccoli progetti di politiche sociali; realizzare processi di riconoscimento “quilombola” (di cultura africana) nella comunità di Tamburil; promuovere l’educazione sanitaria dell’uso dell’acqua potabile nella Comunità tradizionale ribeirinha di Buritizinho e di attivare l’allevamento di pesci con il sistema di bacini artificiali nel fiume Rio Preto (sempre nella Comunità tradizionale ribeirinha di Buritizinho).
Per quanto riguarda la parrocchia di Santa Rita de Cassia le attività del progetto saranno due: l’accompagnamento delle comunità rurali di Malhada Grande, Engenho, Santa Cruz, Caraibal e la campagna di evangelizzazione degli agricoltori familiari, riunioni virtuali con le comunità per lo sviluppo di piccoli progetti di politiche sociali.
Nella parrocchia di Riachão das Neves metteremo in atto l’accompagnamento degli “assentamentos” lungo il fiume Rio Branco Barreiras e dell’Aldeia Indigena Kiriri (progetto “Casa di Farinha” già elaborato nel 2022 in via esplorativa); previsto poi il finanziamento di un progetto richiesto alla Caritas Diocesana da parte della Fundesis (Fundo economico degli agricoltori del Oeste baiano).
Infine a Baianopolis è previsto l’accompagnamento dell’associazione “Quebraderas de Cocco Babaçu”, un progetto richiesto alla Caritas Diocesana da parte del Banco Nordeste.
Il preventivo per il 2023 a carico del Centro missionario di Ivrea, sarà di 250 euro al mese per un totale complessivo di 3mila euro.
Diacono Danilo Grindatto
Redazione Web