“Uno scandalo da perderci la testa. I diamanti sono davvero i migliori amici di una donna?”: pièce divertente e intelligente di Lisa Gino, che su invito dell’Unitre la porterà in scena mercoledì 15 marzo alle 21, sul palco del Teatro dell’oratorio “San Giuseppe”, accompagnata al violoncello da Lorena Borsetti e al violino da Annalisa Signora.
Ingresso libero.
Parigi, 1784: due celebri gioiellieri dicono di aver confezionato un collier spettacolare, di 540 diamanti, niente meno che per la sovrana Maria Antonietta. 15 agosto 1785: il cardinale Rohan, una delle personalità più in vista del Regno, viene arrestato con la pesantissima accusa di truffa ai danni della Regina.
Qual è il collegamento tra i due fatti?
“L’Università della Terza Età di Ivrea – spiega Lisa Gino – mi ha proposto di fare uno spettacolo, e per la lunga collaborazione e amicizia che mi lega a questo ente ho detto sì e ho scelto di riproporre la storia dello scandalo della collana avvenuto alla fine del ‘700, che vide coinvolta la regina Maria Antonietta ed ebbe come imputato il Gran Cancelliere del Regno, cardinale Louis De Rohan. Si tratta di una lettura scenica con musica dal vivo: ad accompagnarmi infatti ci sono due amiche musiciste, Lorena Borsetti e Annalisa Signora. Non si parla d’ingiustizie, non si narra di discriminazioni o violenza fisica, si tratta di una truffa: perpetrata da una donna ai danni di un’altra donna. Un po’ di intrigo, un po’ di gossip, un po’ di mistero, insomma un momento di intrattenimento, seppur non privo di spunti di riflessione e collegamenti con l’attualità. Una delle due donne in questione è, come accennato, Maria Antonietta regina di Francia, l’altra è Jeanne de La Motte, intrigante truffatrice: entrambe alle prese col potere degli uomini in un mondo da essi dominato (e non ancora molto cambiato, a ben guardare…)”.
La storia è ripresa in un libricino edito da Adelphi (“Maria Antonietta e lo scandalo della collana”) e scritto da Benedetta Craveri.
Lisa Gino già l’aveva riadattata in una sorta di radiodramma per una edizione della Fiera della Parola.
In questa versione, con la musica dal vivo, la trama risulta più dinamica e godibile e aiuterà il pubblico a entrare nell’atmosfera di una vicenda dal sapore farsesco, che lo scrittore Stefan Zweig, uno dei biografi di Maria Antonietta, definì “la più inverosimile delle verosimiglianze”.
Redazione Web