Giovedì 16 marzo don Davide Smiderle, prevosto della comunità pastorale del Duomo, ha presentato insieme a Enzo Giglio e a Maddalena Albora, volontari della Caritas interparrocchiale chivassese, l’associazione “Insieme”, che si propone come presenza attiva per chi, meno fortunato, ricorre all’organismo della Cei per bisogni non solo materiali, ma anche psicologici.

Nell’introdurre i lavori, don Davide ha sottolineato che “Insieme” non sarà la controparte della Caritas – che, con la liturgia e la catechesi, è servizio ministeriale –, ma vuole dare riconoscimento, a livello istituzionale, al prezioso lavoro dei volontari.

Per attuare il progetto è stato necessario stilare uno statuto che è stato depositato presso l’amministrazione che si occupa del terzo settore perché sia riconosciuto, in modo da poter accedere al 5 per mille e recuperare fondi elargiti dallo Stato e dagli enti locali.

Il servizio si propone anche di educare i fruitori, non vuole essere assistenzialismo né momento solo di distribuzione di alimenti.

Enzo Giglio, nel suo intervento, ha sottolineato i mutamenti epocali avvenuti in questo periodo e ha sostenuto il bisogno di incrementare il centro di ascolto.

Molte sono le difficoltà che presentano coloro che si rivolgono alla Caritas: carenze culturali, linguistiche, scolastiche che impediscono una piena inclusione sociale, necessità di acquisire strumenti formativi per avere competenze nel mondo del lavoro, fabbisogno sanitario.

Giglio ha messo in luce le attività avviate in collaborazione con l’Università delle 3 Età chivassese che ha permesso, a un gruppo di assistiti, di prendere confidenza con il mondo dell’informatica, e si è augurato che continui la cooperazione.

Maddalena Albora ha elencato tutti i servizi che offre attualmente la Caritas locale: il centro di ascolto in primis, per capire i bisogni dei richiedenti aiuto, poi la distribuzione di generi alimentari due volte la settimana, una volta al mese l’assegnazione di indumenti e prodotti per la casa, l’attività “Adotta una famiglia” e la raccolta di offerte all’uscita dalla Messa che si teneva la prima domenica del mese e ora sarà effettuata solo due volte l’anno.

La nuova associazione, come si può capire, sarà no profit, non avrà quote annuali da versare, potrà beneficiare di donazioni, farà rete con altre associazioni del territorio e avrà, soprattutto, bisogno di molti volontari, ci si augura giovani, per le sue attività.

Fanca Sarasso

Redazione Web