Le Giornate Fai di Primavera 2023 guardano all’Alto Canavese: oggi, sabato 25 e domani, domenica 26 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso 17,30) saranno infatti visitabili, per iniziativa della delegazione di Ivrea e Canavese del Fai, il Teatro comunale e la ex chiesa della Santissima Trinità a Cuorgnè, il Castello e la chiesa di San Giorgio a Valperga e il Santuario della Madonna del Bosco a Ozegna.
“Per le Giornate di Primavera – afferma il capo delegazione del Fai di Ivrea e Canavese, Carlo Arborio Mella – si è creata una collaborazione eccellente con amministrazioni e sindaci dei Comuni coinvolti. Un grazie particolare a Enzo Morozzo per il supporto all’apertura del Santuario di Ozegna. Tutte le visite sono curate, secondo tradizione, dagli ‘Apprendisti Ciceroni’, cioè studenti di Liceo ‘Botta’ di Ivrea, Istituti ‘XXV Aprile’ di Cuorgné e ‘Moro’ di Rivarolo, Liceo artistico ‘Faccio’ di Castellamonte cui estendiamo un particolare ringraziamento per la collaborazione”.
Il santuario della Madonna del Bosco di Ozegna (foto) e l’ex convento francescano a esso connesso formano un complesso di edifici che sorge a circa due chilometri dal centro abitato.
È stato edificato sul luogo dove, il 21 giugno 1623, il ragazzo Giovanni Guglielmo Petro avrebbe avuto un’apparizione della Madonna, a seguito della quale guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare.
Il complesso del santuario e del convento venne donato quasi subito ai Padri Riformati di San Francesco, che si occuparono di abbellire l’interno della chiesa, sistemandovi tre altari lignei. La consacrazione della chiesa (già aperta al culto) avvenne solo nel 1662, con l’intervento di monsignor Giovanni Battista di San Martino.
Il Teatro comunale di Cuorgnè è stato edificato nel 1886 e presenta la peculiarità di essere stato ricavato all’interno di una chiesa seicentesca facente parte di un convento di monache benedettine.
Dato in gestione a privati al 1919, dal 1983 l’edificio non è più stato utilizzato pubblicamente, anche perché non più a norma.
Oggi si presenta completamente restaurato e fruibile dal pubblico.
La chiesa della Trinità era il centro dell’attività devozionale della omonima confraternita, che la fece erigere a fine 1500 e la abbellì e utilizzo fino a fine 1800.
Scioltasi la confraternita, la chiesa fu chiusa al pubblico, ma nel 1984 il Comune ne divenne proprietario e avviò i restauri.
Passando a Valperga, il Castello risale al X secolo: è caratterizzato da torri che circondano diversi edifici aggiunti via via nel tempo.
Nel ‘600 il castello fu diviso tra i due rami della famiglia Valperga, quelli di Valperga e di Masino, per poi tornare a un’unica proprietà nel ‘700. Dal 1776 fu ampliato di una parte con facciata neoclassica, giardino e parco.
Il più antico documento riguardante la chiesa di San Giorgio risale al 1150; risulta che venisse adibita a cappella del vicino castello e contemporaneamente parrocchiale del borgo.
Nei secoli vi lavorarono pittori come Giovanni di Pietro de Scotis di Piacenza (autore del grande affresco della Passione di Cristo), attivo in Canavese verso metà ‘400.
Ai tempi la chiesa era del tutto decorata esternamente da affreschi e rilievi in ceramica di Castellamonte. Nel XVII secolo la chiesa fu ampliata e nel secolo successivo fu modificata la facciata.
Nel 1803 la sede parrocchiale venne trasferita in paese e San Giorgio lasciata decadere.
I lavori di restauro si svolsero dal 1937.
Della chiesa primitiva restano una acquasantiera in pietra di Pont, parti della muratura nei pressi dell’abside e il campanile a bifore. Abside, parte delle navate adiacenti e sacrestia minore fanno parte della chiesa trecentesca.
Nelle Giornate Fai saranno aperti, come di consueto, anche la Pieve di San Lorenzo e il Battistero di San Giovanni Battista a Settimo Vittone, monumento d cui, grazie a una convenzione con il Comune, la delegazione Fai di Ivrea e Canavese ha in carico valorizzazione e pubblica fruizione, e il Castello di Masino a Caravino, che del Fai è una delle più importanti proprietà.
Per info: ivreacanavese@delegazione
Redazione Web