Domenica il Gruppo Alpini ha festeggiato il suo primo secolo di vita.
La grande festa ha coinvolto non solo le penne nere chivassesi, ma anche tanti Gruppi dei paesi limitrofi.
I festeggiamenti, iniziati sabato con la posa corona al monumento Carabinieri Elicotteristi di Volpiano, a ricordo del generale Franco Romano, sono proseguiti nel teatro dell’oratorio, con la premiazione dei soci con età superiore agli ottant’anni e poi con il concerto, sempre nello stesso luogo, del coro dei membri della Brigata Alpina Taurinense in congedo.
Nella notte tra sabato e domenica uno spiacevole episodio (alcune bandierine tricolori che abbellivano gli spazi della festa sono stati dati alle fiamme: quasi certamente una stupidissima bravata) non ha comunque rovinato il clima gioioso dell’evento.
Domenica mattina di buon’ora, in piazza Carlo Noè, si sono ritrovati i convenuti per la manifestazione e, dopo l’accoglienza con un rinfresco, è iniziata la sfilata per le vie.
Tre i corpi musicali che hanno accompagnato i numerosissimi alpini: la Fanfara Montenero di Torino, la Bande musicale di Albiano d’Ivrea e la Società Filarmonica Città di Chivasso.
Al monumento di piazza d’Armi la posa della corona ai Caduti di tutte le guerre, l’esecuzione dell’Inno nazionale e della “Canzone del Piave”, poi il corteo si è diretto ai giardini pubblici di via Po dove, dopo la posa della corona agli Alpini caduti, è stata celebrata la Messa, presieduta da don Davide Smiderle.
Nell’omelia il parroco ha evidenziato come il 1923, anno in cui è stata fondato il Gruppo locale, non fosse un anno socialmente tranquillo: come, d’altra parte, anche l’anno che stiamo vivendo, in cui i conflitti sociali sono al centro della nostra vita.
Tuttavia ha sottolineato lo spirito che contraddistingue gli Alpini, sempre capaci a mettersi in gioco durante le calamità, e ha ricordato come questo corpo militare abbia pagato un grave tributo per la Patria e la sua libertà.
Al termine della celebrazione la benedizione ha coinvolto anche il nuovo gagliardetto, donato dalla madrina appena eletta, Marilena Vallino.
Ha poi preso la parola il presidente della Regione, Alberto Cirio, che ha ricordato i meriti degli Alpini e la loro disponibilità ad accorrere in aiuto di chi ha bisogno; e, riallacciandosi alle parole di don Davide, ha ricordato le mamme e le spose di tanti Alpini che non sono più tornati dalla Russia, sottolineando come, in questi tempi, molti non abbiano chiaro il significato della parola dovere che è, invece, il credo del Corpo festeggiato.
Sono poi state chiamate dal presidente Piero Facciano le madrine dei Gruppi ospiti, tutti facenti parte dell’XI zona della Sezione di Torino, e la madrina di Cles, in provincia di Trento, Gruppo gemellato con quello chivassese.
Un particolare ricordo per Pina Torero Croce, storica madrina chivassese che da poco ci ha lasciati.
Il presidente ha ringraziato le varie associazioni d’arma presenti – Bersaglieri, Marinai, Genio Ferrovieri – e la Cri, l’Anpi, la Protezione civile che con i loro stendardi hanno partecipato alla cerimonia.
Un plauso particolare alle due bande e alla fanfara che, con le loro note, hanno allietato la mattinata.
La banda di Albiano è intervenuta anche durante la liturgia eucaristica: alla Comunione ha intonato “La montanara” e “Signore delle cime”, ripetuto poi durante la lettura della Preghiera dell’Alpino.
I due brani hanno fatto provocato in molti ben più di un brivido e riportato alla mente momenti di fratellanza che è difficile dimenticare.
Al termine delle cerimonie ufficiali il pranzo, consumato al ristorante “Cacciatori” di Rolandini.
Franca Sarasso
Redazione Web