Potrebbe profilarsi una soluzione per l’ormai annosa questione del mercato settimanale del sabato a Rivarolo: alcune dichiarazioni rilasciate dall’assessore al Commercio Helen Ghirmu e voci raccolte tra gli stessi ambulanti, lasciano infatti pensare che con l’estate le bancarelle attualmente ospitate nella (sgradita ai più) collocazione di corso Rocco Meaglia potrebbero fare ritorno nel centro storico.
Come noto, lo spostamento era stato disposto subito dopo il lockdown del 2020, ufficialmente per garantire un maggiore distanziamento dei banchi e degli acquirenti nella fase più acuta dell’emergenza pandemica; nel contempo si erano risolti i temuti problemi di sicurezza legati all’impossibilità di intervento dei mezzi di soccorso in via Ivrea o corso Torino in caso di pericolo (si pensi a un incendio o anche solo al malore di qualcuno).
Quella che doveva essere una soluzione provvisoria è così diventata stabile anche dopo che il Covid è divenuto un brutto ricordo: per l’insoddisfazione in primo luogo degli ambulanti confinati in corso Meaglia, che lamentano un calo degli affari a causa del minore passaggio; lamentele supportate anche da alcuni esercenti del commercio fisso (in particolare i titolari di bar e servizi) e ampiamente cavalcate dalle opposizioni consiliari.
Una brutta gatta da pelare per la Giunta Rostagno, consapevole della fondatezza delle ragioni di chi protestava, ma al tempo stesso non disposta a fare sconti sul tema della sicurezza (in particolare dopo la triste vicenda del sottopasso, con conseguenze anche penali per sindaco e assessori).
Eppure, tutti gli studi commissionati all’esterno e condivisi con le stesse associazioni di rappresentanza degli ambulanti avevano dato lo stesso responso: il mercato così com’era fino al 2019 non garantiva il passaggio di ambulanze e autopompe nei tratti più stretti di via Ivrea e del controviale Torino.
Questione di larghezza della carreggiata (3,50 metri il limite minimo da lasciare libero), ma anche di altezza, visto che i 4 metri richiesti non erano garantiti dalla presenza di balconi sporgenti, per di più spesso dotati di artistici quanto voluminosi “modiglioni” di sostegno.
La quadratura del cerchio sembra essere stata trovata da Ghirmu & C. a partire dalla considerazione che le vie in questione sono normalmente occupate dai parcheggi: se le bancarelle non occupassero uno spazio maggiore di quello degli stalli delle auto, perché non riportarle in centro?
Si è così dato il via a una certosina, quasi al centimetro, misurazione degli spazi che ha portato alla definizione di una ipotetica “fascia verde” (quella deputata all’eventuale passaggio dei mezzi di soccorso), che è risultata di 3,65 metri di larghezza nei punti più angusti di via Ivrea e corso Torino: si tratta sostanzialmente dei tratti più vicini a piazza Chioratti, dal momento che nel prosieguo entrambe le direttrici si allargano.
Il passo successivo è stato avviare una serie di colloqui individuali con gli operatori commerciali, per valutare la loro disponibilità a rivedere profondità e lunghezza delle rispettive bancarelle, o un eventuale scambio di posto con colleghi meno “ingombranti”.
Dunque, con bancarelle meno sporgenti e più diradate di numero, il mercato potrebbe ritornare in via Ivrea e corso Torino, ma non nel controviale di corso Indipendenza: è stato proprio chi aveva il banco lì a chieder lo, optando piuttosto per una ricollocazione in via Carisia, che accrescerebbe la continuità dell’esposizione ambulante con la sottostante piazza Massoglia.
I parcheggi persi in via Carisia verrebbero recuperati in corso Indipendenza e nello “svuotato” corso Meaglia, la cui “liberazione” rappresenterebbe poi una importante valvola di sfogo anche per il traffico automobilistico che intasa il centro nel giorno di mercato.
Tutto a posto, dunque?
Non ancora, perché la trattativa prosegue caso per caso, e non senza complessità: uno spiraglio di ottimismo per una proficua conclusione della storia comincia però a intravedersi.
Maurizio Vicario
Redazione Web