Si chiudono con un bilancio tutto sommato positivo i primi tre anni di “Coworking in valle”, progetto lanciato dopo la prima ondata pandemica, in collaborazione tra loro, dai Comuni di Ingria, Ronco Canavese e Valprato Soana, i quali fin dal 2020 avevano messo a disposizione locali e connessioni internet per professionisti, lavoratori dipendenti e studenti che si erano trovati improvvisamente alla prese con il dilagare dello smartworking, e che non sempre avevano a disposizione nella propria abitazione gli spazi e la tecnologia necessari per il lavoro da remoto.

Un servizio gratuito rivolto non solo ai residenti nei tre paesi valligiani, ma anche e soprattutto a chi, avendo magari a disposizione una “seconda casa” per le vacanze in valle Soana, al lavoro o allo studio “smart” poteva così unire la possibilità di vivere i lunghi periodi di “confinamento” immerso in un ambiente naturale certo meno opprimente di quello cittadino.

Visto il favore incontrato il primo anno, già nel 2021 il Comune di Ingria aveva proceduto a rimodernare e rendere ancora più fruibile e comoda la sala adibita allo smartworking.

A Ingria siamo convinti che si possa non solo vivere la montagna, ma grazie alla rete anche vivere quassù da noi – avevano spiegato in proposito i consiglieri comunali Federico Bianco Levrin e Andrea Cane –; l’aria fresca e pulita delle nostre montagne potrà infatti diventare sempre più protagonista nella lotta alla disoccupazione e nella creazione di nuove imprese”.

L’accesso agli spazi messi a disposizione dai tre paesi della valle – la sala comunale di Ingria, la “Casa digitale” di Ronco e lo chalet della Pro Loco di Valprato Soana – è concesso previa prenotazione ai Comuni via mail, nella quale vanno indicate le proprie generalità, il giorno e l’orario in cui si richiede il servizio, e l’attività svolta.

La risposta giungerà sempre tramite posta elettronica.

La val Soana ha fatto da apripista nell’offerta del coworking tra le montagne piemontesi – sottolinea il sindaco di Ingria Igor De Santis –, ma molti Comuni delle Terre Alte ci hanno seguito con iniziative analoghe”.

Sull’utilizzo del servizio i dati forniti dalle Amministrazioni comunali per il 2022 dicono che, a Valprato Soana, ci sono state 25 persone che ne hanno usufruito, principalmente nel periodo da maggio a settembre.

La permanenza media è stata di 3 giorni – aggiunge il sindaco Francesco Bozzato –, e tra gli utenti c’è chi ha effettuato il coworking anche nelle settimane natalizie e nel periodo pasquale”.

A Ingria il consigliere Andrea Cane quantifica nell’anno passato una ventina di accessi, di cui due quasi costanti ogni settimana per almeno due giorni, e sottolinea alcune giornate in cui nella sala comunale dedicata al coworking sono stati presenti impiegati e dirigenti di multinazionali per fare eventi, pernottando anche in valle; mentre il sindaco di Ronco, Lorenzo Giacomino, calcola gli accessi alla “Casa digitale” in alcune decine di persone e ricorda che, dopo la sospensione del periodo invernale, da Pasqua in poi il servizio riprenderà regolarmente a funzionare per chi è interessato.

Insomma, anche se i numeri non sono eclatanti, si tratta comunque di un primo importante passo per iniziare a far capire che la montagna, grazie alle nuove tecnologie, si candida a diventare per molti professionisti luogo in cui poter lavorare e vivere stabilmente, con una qualità ambientale enormemente superiore a quella di città e pianure perennemente avvolte dalla cappa dello smog.

Marino Pasqualone

Redazione Web