Volge al termine l’anno di Ivrea Capitale, le cui attività sono culminate nella presentazione del Manifesto per il futuro del libro, domenica al Teatro “Giacosa”. Pubblico delle grandi occasioni, come richiedeva la presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha ricevuto ufficialmente il Manifesto in rappresentanza di tutto il Paese.
Orchestrato con la consueta vivacità da Paolo Verri (coordinatore di Ivrea 2022 e redattore del testo del Manifesto insieme a Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos e docente universitario), l’evento ha presentato il bilancio di un anno impegnativo, in cui la lettura ha dialogato con arte, musica e arti performative, seguendo le linee progettuali del dossier di candidatura: un totale di 250 eventi organizzati direttamente dalla Città, 120 sostenuti con bandi per il coinvolgimento del territorio (“quasi uno al giorno”, ha chiosato l’assessore Costanza Casali), 17 mostre e 50 mila presenze.
Il Manifesto, articolato in 22 punti in ordine alfabetico e 99 parole chiave, mette al centro i temi imprescindibili per il mondo editoriale contemporaneo che guarda al futuro della lettura, ed è frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto 150 rappresentanti e professionisti del mondo editoriale e culturale; il folto parterre presente, composto da autorità civili, militari e religiose, ha potuto ascoltarlo nella accurata lettura di Laura Curino.
A supporto del progetto è stata presentata un’indagine Ipsos relativa a “Gli italiani e il libro”, da cui emerge che la lettura è utilizzata perlopiù come relax, privilegiando ancora (fino a quando?) il cartaceo; a leggere sono in prevalenza donne, che amano perdersi nelle librerie e ritengono le biblioteche essenziale punto di riferimento per fornire e conservare testi altrimenti rari.
Plauso per il Manifesto dal ministro Sangiuliano, appassionato collezionista di libri e frequentatore di librerie antiquarie, consapevole della responsabilità di accrescere la quantità di lettori, che ha dichiarato di pensare a una bozza di legge che contiene “un equo canone sostenibile per chi possiede librerie nei centri storici, stanziando contemporaneamente contributi a fondo perduto per i giovani che intendono aprire una libreria”.
Plauso alla città e al lavoro svolto dall’Amministrazione dal presidente della Regione Alberto Cirio, che ha evidenziato come Ivrea resti “capitale di ingegno e folclore” anche una volta che le luci della ribalta si saranno spostate su Genova, Capitale del libro 2023, presente con il suo sindaco Marco Bucci.
“Ora – ha concluso Verri – bisogna lavorare sull’eredità del progetto, a partire da nuova biblioteca e utilizzo degli spazi riqualificati come Palazzo Giusiana”.
Paola Ghigo
Redazione Web