La giornata del 2 aprile era dedicata alla consapevolezza dell’Autismo. Le cronache nazionali ci hanno mostrato come il presidente della Repubblica abbia dato rilievo a questa data e a ciò che rappresenta: Mattarella è infatti andato a Monza ad inaugurare un nuovo ristorante della “linea” PizzAut Onlus. Nico Acampora, fondatore di PizzAut e padre di un ragazzo autistico, ha accolto l’esigenza, i bisogni, i malesseri di tanti giovani che sanno fare e che possono fare, che possono misurarsi con un contesto lavorativo di qualità, altamente inclusivo.
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata anche sul nostro lavoro”, ha dichiarato Acampora presentando la “pizza articolo 1” e sottolineando “anche” che chiede e pretende rispetto e attenzione. Sui grembiuli dei ragazzi che lavorano in pizzeria, con contratti a tempo indeterminato, c’è scritto “Vietato calpestare i sogni”. Ancora troppo spesso, il mondo che non vive una condizione di disabilità, non si rende conto di quanto sforzo, impegno e dedizione occorrano per realizzare qualcosa che sarebbe potuto sembrare impossibile.
In tema di autismo, molto è stato fatto ma altrettanto resta da fare. L’evoluzione della scienza ha continuato ad individuare quei fattori, genetici e non responsabili di una compromissione neurologica che si manifesta attraverso una comunicazione ed una interazione sociale deficitaria, che porta ad una difficoltà nel relazionarsi con gli altri e condividere i propri stati d’animo o i propri pensieri e riconoscerli negli altri e da comportamenti, interessi o attività ristretti o ripetitivi, che limitano l’accesso alle attività e alla partecipazione sociale e lavorativa.
La scuola ha saputo operare un cambiamento nell’approccio ai bambini e agli studenti che, con lo spettro autistico, possono mostrare differenze individuali molto diverse, ma anche molto specifiche, e che chiedono un intervento sull’ambiente e nella relazione molto flessibile, ed in grado di accogliere le rigidità che sono invece insite nella molteplicità dell’espressione del disturbo. Il mondo del lavoro, invece, rimane ancora il contesto fragile nell’inclusione di giovani che, terminato il percorso scolastico e le tutele che questo riesce a garantire, si ritrovano a dover gestire giornate in cui l’occasione di scambio o la possibilità di garantirsi un’occasione per mettere in campo le competenze, le conoscenze e i talenti dati o acquisiti si impoverisce sempre più.
L’associazionismo, spesso portato avanti da coraggiosi genitori, sta cercando di sensibilizzare intorno al mondo della persona che non si esaurisce quando un giovane compie 18 anni, ma che prevede l’accesso all’età adulta, la possibilità di raggiungere la migliore autonomia possibile e di garantirsi una vita dignitosa tanto quanto soddisfacente.
Abbiamo ancora molta strada da fare per far si che l’apertura di un’attività lavorativa – produttiva, che sostiene il Pil italiano, che esalta la dignità della persona nel ruolo di lavoratore – sia la normalità e, mentre percorriamo questa strada poniamo attenzione ai posti, luoghi e attività in cui il capitale umano è messo al primo posto. Gli ingredienti di qualità di una pizza o di un qualsiasi altro cibo, si veicolano anche nell’imprenditorialità e, in qualità di consumatori, possiamo scegliere dove comprare e dove mangiare.
Un futuro sostenibile e la possibilità di realizzare una scelta etica, passa anche da questo.