(elisabetta acide) – Domenica 16 aprile nella Chiesa Parrocchiale di Borgo Revel sarà celebrata, come in tutta la Chiesa Cattolica, la “domenica della Divina Misericordia “, istituita da Giovanni Paolo II nel 1992 che la fissò una settimana dopo la Pasqua (domenica in Albis, in cui viene letto il brano del Vangelo di San Giovanni capitolo 20, versetti 19-31).
L’ origine della ricorrenza è dovuta alla mistica Santa Helena Kowalska (Suor Faustina) religiosa polacca canonizzata da Wojtyla nel 2000, che, a seguito delle rivelazioni private di Gesù. celebrò per prima, con il permesso del suo confessore, questa festa della “ Divina Misericordia”.
Sarà la stessa suor Faustina a raccontare di avere ricevuto questo messaggio divino: “Desidero che la prima domenica di Pasqua sia la festa della mia Misericordia. Figlia mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’ Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa” (Gesù a Santa Faustina ).
Una bella parola, “misericordia”, fatta di quell’ accoglienza di Dio, un “anticipo” prima ancora dell’ arrivo, come quel figlio aspettato e guardato da lontano, come quella pecora cercata, trovata, caricata in spalla …
Una “forza rivoluzionaria” che ha volto di quel Dio che è Padre e Madre, di quella tenerezza di cui abbiamo bisogno, di quel padrone che non paga meno degli altri gli Operai dell’ ultima ora, ma con quanto “Pattuito”, di quel Dio che lascia liberi , di quel Dio che ci chiede di Amare, ma di quel Dio che ci ha insegnato per primo l’ Amore, totale , disinteressato, di quel Dio che guarda tutti con infinito Amore.
La giornata della Misericordia ha il nome di Dio che, sì, è “giusto”, ma non secondo la giustizia “umana” , ma di quella “ Giustizia” che ha il nome del perdono, del cuore, della compassione che scuote le “viscere”.
E in questa giornata, non possiamo non rilegge le parole di Papa Francesco:
“Se Dio si fermasse alla giustizia cesserebbe di essere Dio, sarebbe come tutti gli uomini che invocano il rispetto della legge. La giustizia da sola non basta, e l’esperienza insegna che appellarsi solo a essa rischia di distruggerla” (Misericordiae vultus 21)..
Ecco allora che la giornata della Divina Misericordia è anche un invito a riflettere: Dio ci ha insegnato il suo esempio di misericordia e sul suo esempio impariamo la misericordia come “‘stile di vita”: amati, amiamo, perdonati, perdoniamo, guardati impariamo a “ vedere” il volto dei fratelli con occhi nuovi, gli occhi di Cristo .
Facciamoci “ prossimo” e allora, davvero saremo persone con lo “stile della Misericordia”.
Impariamo, come l’Apostolo Tommaso, a farci voce della Misericordia con la nostra dichiarazione di fede “Mio Signore e mio Dio”, parole nate da un gesto semplice, da una prossimità: “metti qui il tuo dito…” e da quella prossimità sgorga l’ amore misericordioso che ci fa dire con Tommaso siamo e saremo testimoni della Misericordia, dell’ Amore che salva, che perdona, che abbraccia, che accoglie, che dona la Pace, quella vera, quella che illumina ogni uomo.