Sono state due interessanti giornate di approfondimento sull’opera della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri in Piemonte nei secoli XVII-XIX, quelle svoltesi , giovedì e venerdì scorsi presso l’Oratorio di San Filippo a Torino.
Illustri relatori si sono confrontati sulle origini in Piemonte e nel Monferrato delle Case oratoriane, soffermandosi sulla presentazione delle personalità e santità fiorite in tali congregazioni.
La presenza degli Oratori in terra subalpina risale ai primi decenni del Seicento con tredici Congregazioni: Casale (1613), Murazzano (1646), Torino (1649), Fossano (1649), Chieri (1658), Savigliano (1674), Carmagnola (1681), Demonte (1693), Asti (1696), Mondovì (1704), Crescentino (1730), Villafranca (1737) e Biella (1742).
All’apertura del convegno svoltosi a Torino presso l’Oratorio San Filippo, il vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Cerrato (entrato a far parte della Congregazione Oratoriana nel 1970), ha sottolineato e riflettuto sulla presenza filippina in Piemonte iniziando con la novità di quella di Ivrea, congregazione canonicamente eretta da papa Francesco l’8 dicembre 2022.
“Guardare lontano è vocazione iscritta nella nostra stessa natura di essere ragionevoli. Ma guardare lontano significa guardare in tutte le direzioni avanti e anche indietro; al presente che si affaccia al futuro, ma non meno al passato che di essi è radice. La storia serve a ricordare. Per vivere!”, ha detto monsignor Cerrato. I lavori delle 2 giornate saranno raccolte negli atti, un primo gesto per “una documentata storia unitaria”.
c.ge.
Redazione Web