(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Festa solenne alla Chiesa di San Bernardo a Feletto per celebrare San Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Presieduta dal Vescovo di Ivrea Monsignor Edoardo Cerrato, concelebrata dal Vicepadre Generale del Cottolengo Don Giovanni Morero, dal Vicario Episcopale Padre Andrea Plichero, dal sacerdote cottolenghino Don Roberto Provera e dal Parroco di Feletto Don Stefano Teisa, alla presenza del Sindaco Ferrero Cristina, di diversi Consiglieri e del rappresentante della Polizia municipale, la Messa è stata seguita con devozione da un buon numero di fedeli, a testimonianza del legame stretto con la Piccola Casa.
Tra più anziani infatti è ancora vivo il ricordo dell’aiuto concreto ricevuto dalle suore della Colonia, così è detta la struttura felettese, durante i giorni dell’incendio del 16 agosto 1944 che distrusse gran parte del paese.
Nel corso dell’omelia il Vescovo ha ricordato come San Giuseppe Cottolengo sia stato veramente un Santo della carità, quella al servizio di tutti.
Si è soffermato poi sul motto “Caritas Christi urget nos”, in particolare sulla parola urget comunemente tradotta con urge, ci spinge, e sulla moderna traduzione della Cei che preferisce “ci possiede” in quanto “La Carità –come suggerisce Papa Francesco – è nel cuore stesso del Vangelo”.
Al termine della funzione il Vescovo ha manifestato la sua gioia per aver iniziato il mese mariano in questa Casa festeggiando un Santo il cui programma di vita era occuparsi degli altri; ha anche salutato gli sposi Giorgetta e Livio che festeggiavano il loro ventesimo anniversario di matrimonio.
Anche il Vicepadre Generale ha voluto ringraziare il Vescovo per questo appuntamento annuale nonché i volontari e amici che affiancano i Fratelli cottolenghini nel prendersi cura, in un ambiente familiare, delle persone con disabilità.
Purtroppo la pioggia non ha permesso che si svolgesse la processione programmata fino alla piazza principale del paese, per cui, dopo l’aperitivo offerto a tutti, un po’ di chiacchiere e saluti, qualche fotografia sotto la pioggia, la festa è continuata, con il pranzo, nel refettorio della Casa.