Quando si dice a qualche amico: “Vado a Rimini”, generalmente egli pensa al mare, alle discoteche, al divertimento euforico, a lunghe passeggiate nelle strade o nei “bagni” affollati…
Niente di tutto questo, quando si va a Rimini a cavallo del 25 aprile.
Perché in quel periodo è tradizione per i gruppi del Rinnovamento nello Spirito Santo ritrovarsi da tutta Italia, dalla Svizzera, dalla Germania (e quest’anno anche dalla Francia e dalla Moldavia) nella bella e moderna location della Fiera di Rimini per la consueta Convocazione Nazionale dei Gruppi, giunta alla 45a edizione.
Dalla nostra Diocesi sono partite – chi in auto, chi in pullman organizzato – oltre 60 persone, tutte col desiderio di ricominciare a camminare insieme a tutta la comunità nella quale si riconoscono e nella quale sono cresciuti spiritualmente.
Il tema, piuttosto affascinante, “Vogliamo vedere Gesù (Gv 12, 21): è Lui che passa beneficando e risanando!” (At 10, 38)”.
Chi non vorrebbe vedere Gesù?
Ma come?
È questo il cammino di crescita che ogni fratello del RnS si sforza di compiere nella propria vita e di comunicarlo ad altri, agendo nella Chiesa come il lievito nella pasta del pane.
È un cammino lungo, paziente e duro che ciascuno compie quotidianamente, lottando con sé stesso per eliminare le ruvidità, smussare gli spigoli e addolcire il proprio carattere perché crede che per cambiare il mondo bisogna prima cambiare sé stessi.
In questa visione si inserisce la toccante Preghiera ecumenica per la Pace nel mondo, che il cardinal Zenari dalla Siria, monsignor Dal Toso dalla Giordania, l’Esarca ucraino Lachovicz, il pastore evangelico Deal e il Presidente dell’Unione Mondiale dei Vecchi Credenti Ortodossi Russi Sevastiyanov, hanno innalzato al Cielo, facendo proprie le parole di Geremia: “Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore – progetti di pace e non di sventura… Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore… Cambierò in meglio la vostra sorte” (Ger 29, 11-14).
La Convocazione è apparsa subito a tutti d’importanza storica per due motivi: innanzitutto perché ha segnato la ripresa decisa ed effettiva dopo la lunga pausa della pandemia.
E poi perché, dopo 25 anni alla guida del Movimento, l’amato e storico presidente Salvatore Martinez ha lasciato l’incarico a Giuseppe Contaldo, in ottemperanza alla richiesta del Papa e alla norma del nuovo Statuto del Movimento stesso, secondo cui le cariche non possono essere ricoperte per più di due mandati consecutivi.
Nel passaggio del “testimone”, come in una staffetta, è stato riaffermato l’intento di proseguire il cammino già tracciato negli anni passati, perché, come spiegato dal coordinatore uscente Mario Landi, “continuità e novità non sono in contraddizione ma entrambe sono necessarie: lo Spirito, infatti, ci invita ancora e sempre a camminare, anzi a correre!”.
Le giornate, infatti, sono trascorse velocemente, nonostante l’impegno richiesto, ed hanno lasciato nei presenti l’immagine di una Chiesa gioiosa, come hanno dimostrato i cardinali Zuppi e Tagle, sebbene consapevole del periodo difficile che tutti stiamo attraversando.
Una Chiesa “aperta al dialogo”, ha raccomandato il cardinal Grech responsabile del Sinodo: “moderna, ma salda nei principi e fedele agli insegnamenti del Maestro”.
Tutto questo ha reso il viaggio di ritorno ricco di testimonianze grate, nonostante un forte temporale e l’immancabile intenso traffico.
m.g
Redazione Web