Lunedì 1° maggio a Feletto è stato celebrato San Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola Casa di Torino come pure della “colonia” (così è tuttora chiamata) con la quale il paese tuttora mantiene forti legami.
La Santa Messa nella chiesetta di San Bernardo è stata presieduta dal Vescovo di Ivrea monsignor Edoardo Cerrato e concelebrata, tra gli altri, dal Vicepadre Generale del Cottolengo don Giovanni Morero e dal parroco di Feletto don Stefano Teisa, con la partecipazione del sindaco Cristina Ferrero e di altri esponenti dell’amministrazione comunale, oltre a un buon numero di fedeli.
Nella sua omelia il Vescovo ha ricordato come San Giuseppe Cottolengo sia stato veramente un Santo della carità, quella al servizio di tutti.
Si è soffermato poi sul motto “Caritas Christi urget nos”, in particolare sulla parola “urget” che la moderna traduzione della Cei rende con “ci possiede”, in quanto “la Carità, come suggerisce Papa Francesco, è nel cuore stesso del Vangelo”.
Al termine della funzione il Vescovo ha manifestato la sua gioia per aver iniziato il mese mariano in questa Casa festeggiando un Santo il cui programma di vita era occuparsi degli altri; ha anche salutato gli sposi Giorgetta e Livio che festeggiavano il loro ventesimo anniversario di matrimonio.
Anche il vicepadre Generale ha voluto ringraziare il Vescovo per questo appuntamento annuale nonché i volontari e amici che affiancano i Fratelli cottolenghini nel prendersi cura, in un ambiente familiare, delle persone con disabilità.
Purtroppo la pioggia non ha permesso che si svolgesse la processione programmata fino alla piazza principale del paese, per cui, dopo l’aperitivo offerto a tutti, un po’ di chiacchiere e saluti, qualche fotografia sotto la pioggia, la festa è continuata, con il pranzo, nel refettorio della Casa.
g.f., e.g.
Redazione Web