In televisione è tornato in prima serata su Rai1 il programma “Affari tuoi” condotto da Amadeus e immediatamente si denuncia il meccanismo che, alla base della trasmissione, favorisce il gioco d’azzardo. La trasmissione “Affari tuoi” era già andata in onda dal 2003 al 2017 e già nel 2012 l’Unione Nazionale dei Consumatori aveva scritto all’allora Presidente della Rai per denunciare che il programma promuoveva scorretti stili di vita nei telespettatori. A quel tempo, la direzione della Rai rispose che il programma è un concorso a premi e questo lo distingue dall’azzardo.
In ogni caso, gli esposti non finirono ed il 17 marzo 2017 fu mandata in onda l’ultima puntata del programma. Il 15 aprile scorso, però, il programma è ripreso con un format che ha, sebbene piccoli cambiamenti, lo stesso meccanismo che fu denunciato in passato. In un articolo del 26 aprile del quotidiano cattolico Avvenire, a firma di Andrea Fagioli, si legge: “Affari tuoi …, è più disumano, legato totalmente alla sorte, di fatto è un gioco d’azzardo in cui la bramosia del denaro condiziona i concorrenti, spesso incapaci di valutazioni logiche sulle offerte del dottore perché abbagliati dalle grandi cifre nascoste nei pacchi”. Nove Senatori del Gruppo Misto hanno presentato un’interrogazione al Ministro Giorgetti per chiedere sulla possibile istigazione del format televisivo al gioco d’azzardo.
Ma quand’è che parliamo di un gioco d’azzardo? Quando il risultato del gioco dipende quasi esclusivamente dalla fortuna. Inoltre il gioco d’azzardo può essere progressivo e di solito si individuano tre stadi che portano dal gioco saltuario all’azzardopatia: lo stadio del gioco informale e ricreativo, quello del gioco problematico e infine del gioco patologico. Il gioco d’azzardo patologico diventa tale perché è un disturbo del controllo degli impulsi che, oltre ad essere ricorrente e persistente, compromette le attività personali, lavorative e sociali e rientra a pieno titolo nell’area delle dipendenze anche se, in questo caso, non si tratta di una sostanza ma l’oggetto della dipendenza è un comportamento.
La patologia di gioco d’azzardo si sviluppa quando i meccanismi psicologici della competitività e dell’impulsività vengono sottoposti ad una certa pressione e quando a questo si mescola il raggiungimento di un obiettivo di piacere e di soddisfazione personale. Se abbiamo visto anche solo una delle puntate della trasmissione non possiamo non notare come questi elementi possano essere esasperati. Una trasmissione, va detto, che va in onda in un orario dove la maggior parte delle persone può essere davanti alla televisione, deve rispettare criteri etici molto precisi.
Per il contrasto al gioco d’azzardo, la Regione Piemonte ha dato il via alla campagna “Perdere tutto non è un bel gioco” e ha come obiettivi quelli di informare capillarmente la collettività sul gioco d’azzardo e sui rischi correlati, stimolare la presa di coscienza dei giocatori problematici o delle loro famiglie della gravità della situazione e delle sue possibili conseguenze. Vuole promuovere percorsi di avvicinamento e presa in carico da parte delle strutture specialistiche di diagnosi e cura e attuare un sistema integrato di comunicazione e sensibilizzazione sui territori per far emergere i soggetti maggiormente a rischio di dipendenza.
C’è un numero verde regionale 800333444 e il numero 0115666888 per tutte le persone che hanno problemi di gioco e per le loro famiglie al fine di ricevere tutte le informazioni relative al contrasto e alla presa in carico, perché il gioco d’azzardo patologico è anche un “affare nostro”.