Lo scorso giovedì 31 maggio è stato presentato dall’assessore regionale alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa Augusto Ferrari il secondo monitoraggio relativo alle richieste del Reddito d’Inclusione varato dal precedente Governo: sono 20 mila 707 le domande ricevute in Piemonte, con un incremento del 64,8% dal 31 gennaio al 31 marzo. “Siamo qui oggi a rendere conto del secondo monitoraggio sul Rei che abbiamo elaborato dall’inizio dell’anno – ha detto l’assessore Ferrari -, per comprenderne l’andamento e perché l’avvio di questa misura è una delle priorità del nostro mandato. Mai prima del Rei si era provveduto ad individuare uno strumento che intervenisse come livello essenziale di servizio nelle politiche sociali. Questo è fondamentale, perché ci ha permesso di intervenire su fasce sociali che un tempo gli operatori non erano in grado di intercettare”.
Infatti anche il secondo monitoraggio conferma le categorie che fanno maggior richiesta del reddito d’inclusione, ovvero le famiglie con almeno un minore a carico, per una percentuale del 55%, e le famiglie con un lavoratore over 55 anni disoccupato, per una percentuale del 35%.
Solo 5 mila 775 le domande respinte, a fronte di 6 mila 304 accolte e 6 mila 843 accolte ma in fase di valutazione. Stabile anche il trend che vede la suddivisione tra cittadini italiani, facenti parte dell’Europea e coloro che appartengono alla fascia extra europea; 47% per i cittadini italiani, 38% i cittadini Ue e 15% quelli Ue. “Non dobbiamo dimenticare però – continua l’assessore – che il reddito di inclusione non si estingue nella mera erogazione monetaria: è bene ricordare che dal 2018 gli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali sono e saranno beneficiari di un finanziamento annuale e strutturale, di risorse nuove, aggiuntive, per potenziare tutti i servizi legati alla gestione del Rei; per il Piemonte si tratta di circa 16 milioni e mezzo di euro per l’anno corrente, da utilizzare in vista dell’attivazione delle misure attive. Queste posso essere corsi di formazione, stage lavorativi, sostegno ai minori, percorsi, insomma, personalizzati sulle esigenze delle famiglie richiedenti”. Dal primo luglio verranno meno i requisiti familiari, che permetteranno di estendere di molto la platea dei beneficiari, in quanto sarà richiedibile da tutti i cittadini a prescindere dalla loro composizione familiare. “Già dal mese di giugno è possibile, anche per chi è solo, chi è sposato senza figli o chi ha figli maggiorenni, per esempio, presentare la domanda per ottenere la carta Rei e l’importo spettante del reddito di inclusione, grazie ai soli requisiti economici Isee e Isre del patrimonio. Le risorse saranno erogate dal primo di luglio, data dalla quale il Rei diventa una vera e propria misura universale contro la povertà, richiedibile da tutti i cittadini”.
Con questa novità si può stimare che entro la fine dell’anno le domande potrebbero arrivare intorno alle 60-70 mila. Chiunque ne volesse beneficiare, deve rivolgersi al proprio Comune di appartenenza per farne domanda.