Domenica si celebra la 57ª Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali che col tema “parlare col cuore” rappresenta il culmine del trittico consegnatoci da Papa Francesco negli ultimi tre anni: “andare e vedere”, “ascoltare” e “parlare”.
Quello del 2023 è il decimo messaggio di Francesco sulle Comunicazioni Sociali. C’è una convergenza di temi che rappresentano l’albero comunicativo: il tronco è la narrazione; i rami sono la famiglia, la misericordia, la speranza e la verità, la comunità. Le radici sono i tre verbi che disegnano azioni precise che partono dalle pulsazioni del cuore. È la circolarità della comunicazione.
Non ci possono essere ascolto e parola se manca l’incontro; come non ci può essere incontro senza l’ascolto e la parola. E non ci può essere parola senza incontro e ascolto. Nel cambiamento d’epoca in atto, la grande sfida sta nel ripartire dalle radici. Il Papa sottolinea l’importanza di cercare e proclamare la verità, anche quella scomoda, ma sempre usando la carità.
Il programma del cristiano – dice Papa Francesco citando il suo predecessore Benedetto XVI – “è un cuore che vede” perché “solo ascoltando e parlando con il cuore puro possiamo vedere oltre l’apparenza e superare il rumore indistinto che, anche nel campo dell’informazione, non ci aiuta discernere la complessità del mondo in cui viviamo”. Si tratta cioè di interpellare il nostro tempo, così facile all’indifferenza e all’indignazione, a volte anche sulla base della disinformazione che “falsifica e strumentalizza la verità”.
Il primo esercizio da fare è la ricerca di quel che accade e il suo racconto da realizzare “con il cuore e le braccia aperte usando il linguaggio della gentilezza, vero e proprio antidoto alla crudeltà”. Uno stile che si acquista lavorando su se stessi, se è vero – come dice San Francesco di Sales – che “siamo ciò che comunichiamo”. In un tempo contraddistinto da polarizzazioni e dibattiti che esasperano gli animi, siamo invitati ad andare controcorrente.
I credenti non devono temere di affermare la verità, a volte scomoda, che trova il suo fondamento nel Vangelo ma non devono disgiungere questo annuncio da uno stile di misericordia, di sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze di tutti e contribuire a costruire un futuro più giusto.