Tutti pazzi per il Giro, a Borgofranco, da dove domani, venerdì 19 maggio, partirà il tappone alpino che sconfiin Svizzera, destinazione Crans Montana. Il paese si è mobilitato per accogliere la “corsa rosa”: e il parroco don Arnaldo (appassionato di ciclismo), “benedice” l’impegno di chi ha promosso e organizzato questa grande festa di comunità.
“Giro? Sì! Giro anch’io: non può essere altrimenti. La mobilitazione popolare che l’annunciato evento registra, ha contagiato il parroco – per vero – già emotivamente predisposto. Confesso di aver coltivato, fin da bambino, la passione per il ciclismo e i suoi celebrati protagonisti. Attratto e “plasmato” dalle “radiocronache”, che nel descrivere la concitazione degli arrivi di tappa lasciavano largo margine all’immaginazione. Non solo a quella, ma anche “all’identificazione”. Da quando ricevetti, finalmente, in regalo l’agognata bicicletta, ogni occasione era propizia per proiettarmi in solitaria verso ambiti traguardi vittoriosi. La mia famiglia ancora non disponeva della radio per cui devo “l’iniziazione” al mio vicino di casa che non solo disponeva dell’apparecchio, ma che alimentava in me la curiosità omaggiandomi, ogni settimana, la rivista “Lo sport illustrato”. Ricco di fotografie, prodigo di aneddoti, circostanziato nella documentazione, ha rappresentato l’indispensabile nutrimento per il consolidarsi delle mie competenze in materia. A 10 anni ricordavo perfettamente vincitori di tappa, classifiche, squadre, percorsi dei Giri d’Italia e Francia e delle gare che impegnavano i corridori, dalla Milano-San Remo (classica d’apertura) al Giro di Lombardia che coronava la stagione. Negli ultimi 60 anni molti sport si sono prepotentemente proposti all’attenzione dei media e dei potenziali praticanti, veicolati da interessi commerciali e pubblicitari. Persiste però l’attenzione e l’attrazione per il ciclismo, sport popolare e faticoso. Borgofranco ne è la conferma. Il Giro d’Italia si mostra inarrivabile veicolo per un’esposizione di aspetti multiformi. La competizione diventa tramite e collegamento tra regioni e città, che si scoprono così parte di uno stesso tessuto sociale e una storia condivisa. Diluita e coordinata da una regia accorta, l’attesa si esprime, oggi, con i più disparati contributi. Festoni e coccarde delle più svariate forme e dimensioni hanno progressivamente trasformato il “grigio quotidiano” in un simpatico e accogliente color rosa. Gli eventi promossi dal comitato, ma soprattutto, la spontanea iniziativa di tantissimi privati con piccoli, originali contributi contribuiscono a riscaldare l’atmosfera e a ravvivare il paesaggio. La mia convinta adesione vuole esser omaggio alla spontaneità di chi si è mobilitato, alla fatica dei corridori e all’impegno degli organizzatori. Un cordiale “benvenuto” a quanti transiteranno e un augurale “arrivederci” a quanti da Borgofranco ripartiranno per nuove avventure e traguardi.
Don Arnaldo Bigio, prevosto di Borgofranco
Redazione Web