Migliorare il mondo attraverso la solidarietà: questo è l’obiettivo dei Lions, la più grande organizzazione di carattere filantropico a livello mondiale.
Perché non sviluppare anche la solidarietà tra generazioni?
A questo scopo, il Lions Club di Ivrea ha dedicato ai giovani e alle scuole del territorio molteplici iniziative, presentate al Teatro “Giacosa” domenica nel corso del “Lions Day 2023”, con la regia del futuro presidente Roberto Battegazzorre.
Progetti tradottisi in aiuti tangibili per i giovani, coinvolti nella preparazione di elaborati, poster, video su argomenti delicati e attualissimi, come violenza e bullismo, capaci di creare crepe nell’animo di chi li subisce.
Patrizia Mazzoni Bomben, attuale presidente del Lions Club di Ivrea, ha detto ai ragazzi che affollavano la sala e i palchi del teatro: “I vostri elaborati fanno rinascere la speranza per un futuro migliore”.
21 borse di studio assegnate a studenti meritevoli, selezionati dal corpo docente, di cui 9 riservate agli allievi del “Cena”, in memoria di Marco Ferraris, consegnate dalla signora Iole.
Sul palco, altri 35 ragazzi tra i 15 e i 27 anni: i componenti della Banda Sinfonica Giovanile dell’Anbima, che hanno eseguito brani di diversi generi musicali e sono stati la “colonna sonora” della manifestazione, guidata da Paola Principe, la quale ha saputo imprimere un simpatico e gradevole ritmo allo spettacolo.
In sala era presente anche la mamma di una ragazza speciale, Sara Cornelio, che ha poi raccontato l’evento sui social: “Roberto Battegazzorre ha ricordato Sara, ha parlato di lei nonostante siano passati 7 anni da quando Sara dovette chiedere il permesso ai medici dell’ospedale per poter ritirare il premio vinto per il contest ‘Chi è Sara’, prodotto insieme alle compagne di classe del Liceo ‘Gramsci’… Oggi, festa della mamma, il regalo l’ho ricevuto: il solo fatto che, a distanza di tempo, le persone si ricordino di lei, come esempio di forza e luce, mi riempie il cuore di gioia”.
Battegazzorre ha messo in evidenza che Sara non ha sprecato un istante dei suoi 23 anni: si è laureata, ha scritto diversi libri (“La parte migliore di te”, “Un dono mi ha salvata. La mia vita tra le righe”, “Qualcosa di meraviglioso”), è stata testimonial per la donazione di organi, amava cantare, suonare il pianoforte, comporre opere teatrali ed eccelleva nelle attività artistiche.
Tra il pubblico presente è scorsa più di una lacrima.
“Ogni respiro è un dono”, diceva Sara.
Il messaggio vale per tutti e sarà, di certo, uno stimolo per vivere in positivo il nostro tempo.
Piera Monti
Redazione Web