Massimo Ferrò, presidente dell’Unitre calusiese, dà i numeri (in senso buono, s’intende!): “Dai 178 iscritti prima del Covid e i 140 dello scorso anno siamo saliti ai 225 attuali e con un forte incremento di non residenti a Caluso, riducendo un po’ l’età media e aumentando del 5% la presenza maschile (che resta comunque minoritaria, attestandosi al 28%). Abbiamo offerto quasi 350 ore di attività attraverso 15 corsi e laboratori, 40 ore per 25 conferenze, 17 uscite del gruppo Andomapé, 7 attività itineranti e 7 gite-uscite didattiche, per un totale di quasi 300 incontri e 500 ore di presenza. E abbiamo svolto importanti attività coinvolgendo le scuole medie e superiori di Caluso”.
Numeri importanti… Si riuscirà a ripetersi?
“Visto lo spirito di squadra che contraddistingue il gruppo – risponde il presidente –, sono certo che andremo lontano: basti vedere l’impegno collettivo nella ricerca degli sponsor per il nostro opuscolo annuale o gli ambiziosi programmi del prossimo anno accademico su cui stiamo lavorando: nostro obiettivo è proporre una offerta didattica ancora più variegata, puntiamo a far crescere il numero di corsi e laboratori dagli attuali 15 a 23 o 24; un impegno che richiederà spazi, docenti e attrezzature… Stiamo lavorando con il Comune per poter utilizzare almeno parzialmente la Sala Magaton del Chiostro, visto che il salone del Ciss-ac è ormai saturo”.
È un successo, quello dell’Unitre, cui contribuiscono in tanti… “Certo – concorda Ferrò –, e tanti sono i ringraziamenti da fare: agli iscritti, sempre più numerosi e partecipativi, e in particolare i membri del ‘direttivo allargato’, il nucleo operativo di Unitre per l’importante contributo offerto, vitale per il successo registrato. Ringrazio docenti e relatori che si sono avvicendati e senza il cui prezioso contributo non avremmo potuto proporre una così professionale offerta socio-culturale; le Amministrazioni locali che ci hanno supportato, specie il Comune di Caluso che ci ha messo a disposizione la nuova sede e le aule per corsi e laboratori, e quelle di Barone, Mazzè, Montalenghe, Orio, Vische, San Giusto; grazie anche all’Enoteca regionale, al Lions Club e alla parrocchia. E un grosso grazie al Consorzio del Canale di Caluso, che per il secondo anno ci ha messo a disposizione la sala per le conferenze, molto apprezzata e che ha visto talvolta quasi 70 uditori presenti”.
Va sottolineata l’attenzione del sodalizio ai problemi di attualità: è stata fatta, ad esempio, una donazione per i terremotati di Siria e Turchia tramite Fondazione Specchio dei Tempi, ed è stata aperta una sottoscrizione per gli alluvionati dell’Emilia Romagna.
“Continueremo a muoverci – si congeda il presidente – poggiando il nostro operato su quattro pilastri: integrazione sul territorio, efficacia dei programmi, eccellenza operativa e comunicazione… tutti sorretti da solide fondamenta: competenza del gruppo e lavoro di squadra. Questi ingredienti ci sono e hanno funzionato: andremo avanti così!”
Redazione Web